Il Punto Nascita al Fucito è una necessità che, secondo il consigliere del Comune di Baronissi Rocco, delegato alla sanità, «nasce dall’esigenza di tutelare un’eccellenza del nostro territorio»
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Favorevoli al Punto Nascita all’ospedale Fucito. Lo ha ribadito il sindaco di Baronissi Gianfranco Valiante, intervenendo questa mattina all’incontro “Quale futuro per la salute delle donne nel nostro territorio”, promosso dalla Cgil dell’Azienda ospedaliera universitaria.
«È una proposta intelligente, quella delle organizzazioni sindacali – sottolinea il sindaco Valiante – ma è anche un atto doveroso nei confronti di tante donne della Valle dell’Irno che adesso sono costrette a spostarsi tra Salerno o, con ancor più disagi, in provincia di Avellino per far nascere i propri figli. Auspichiamo una doverosa integrazione e collaborazione tra Azienda ospedaliera e ASL, per recuperare il tempo perduto e salvaguardare il diritto alla salute di tanti cittadini. La proposta sarà portata all’attenzione della Giunta e del Consiglio comunale e sarà oggetto di riferimento ai colleghi sindaco del comprensorio, affinché possano sostenerla».
L’Ospedale Fucito negli ultimi cinque anni – prima della chiusura dei reparti di Ostetricia e ginecologia avvenuta a fine 2015 – ha ospitato circa tremila parti in cinque anni e migliaia di ricoveri. «La necessità di avere un Punto Nascita al Fucito – osserva il consigliere delegato alla sanità del Comune di Baronissi, Antonio Rocco – nasce proprio dall’esigenza di tutelare un’eccellenza del nostro territorio con caratteristiche importanti, a cominciare dal ridotto numero di tagli cesarei, dalla possibilità di effettuare il parto in acqua, dalla soddisfazione dell’utenza. Lo svuotamento del presidio ospedaliero si è tradotto in una più complessa organizzazione del Ruggi e nella difficoltà dell’utenza che aveva nel Fucito un punto di riferimento importante».
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