La Cisl FP, nella persona del delegato Paradiso Gerardo, critica lo stato delle cose presso l’ospedale “Dell’Immacolata” di Sapri
Paradiso Gerardo delegato aziendale della CISL FP del Presidio Ospedaliero di Sapri in una nota esprime tutte le preoccupazioni del sindacato riguardo alle problematiche che affliggono la struttura. Oltre alle criticità derivanti dalla pandemia, si aggiunge la disorganizzazione dei vertici aziendali.
Infatti Gerardo rileva che “nonostante le disposizioni del Direttore Generale ASL Salerno Mario Iervolino, a tutt’oggi e dopo quasi tre mesi, non è possibile processare i tamponi molecolari in loco in modo da fornire un esito diagnostico veloce ed affidabile per la diagnosi di COVID. Abbiamo appreso inoltre, che in data 5 ottobre la direzione generale ha emesso un comunicato con il quale imponeva al fine di evitare focolai pandemici, a tutto il personale dipendente dell’Asl, di astenersi dal sostare immotivatamente in luoghi comuni, recarsi presso uffici o altri reparti, nel contempo invece, presso questo presidio viene concesso al personale addetto alle pulizie di ruotare nei vari reparti aumentando così il rischio di contagio anziché assegnare ad ognuno di essi una degenza di riferimento. A tutto il personale dipendente, nonostante l’innalzarsi della curva pandemica e il verificarsi di numerosi focolai, non vengono effettuati controlli seriati di screening sierologici e tampone per la positività al Coronavirus. La carenza di personale infermieristico e di supporto in tutti i reparti del presidio è enorme e a sopperire è il personale in servizio che con abnegazione, nonostante gravemente sottostimato rispetto al fabbisogno, è costretto a garantire i livelli essenziali di assistenza con un carico notevole di orario straordinario senza poter avere assicurato il riposo biologico per il il recupero psicofisico e aumentando così il rischio di errore. Tutto questo non è accettabile – conclude Paradiso – perché sono attive diverse graduatorie da cui si potrebbe attingere, riducendo così lo stress da lavoro correlato e aumentando il grado di soddisfacimento del personale, situazione resa ancor atteso che ad oggi non esistono percorsi Covid dedicati, con un pronto soccorso ancora in fase di ristrutturazione ove non è garantita nemmeno la sicurezza sul lavoro ma soprattutto la sicurezza per i pazienti stessi.”