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Ospedale di Agropoli: è caos sanitario, occupazionale e politico

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Ospedale di Agropoli: è caos sanitario, occupazionale e politico

Prosegue senza sosta la querelle che vede coinvolti i dipendenti dell’Ospedale civile di Agropoli, i cittadini nonchè gli imprenditori che hanno investito sul comune cilentano per la stagione estiva pretendendo una efficace copertura sanitaria in uno dei luoghi più affollati nell’estate salernitana, e la classe dirigente politica che non riesce ancora a trovare una soluzione adeguata.

Se da un lato infatti i soldi in dote all’ASL salernitana sono troppo pochi per consentire un ottimale svolgimento delle attività di pronto soccorso e di degenza dei pazienti all’interno dell’Ospedale civile di Agropoli, dall’altro c’è l’ovvia necessità di garantire un immediato soccorso a tutti coloro che occuperanno il comune e, in particolare, le spiagge di Agropoli.

Nasce dunque la questione puramente politica: colpe di qua, colpe di là. In tutto ciò una soluzione stenta ad arrivare e a pagarne le conseguenze saranno, come sempre, soltanto i cittadini ed i turisti.

Non ultima la dichiarazione del presidente della Provincia di Salerno, Antonio Iannone, che ammette l’enorme danno che si arrecherebbe al territorio provinciale qualora il plesso ospedaliero venisse chiuso, invitando l’intera classe politica a lavorare per risolvere il problema evitando strumentalizzazioni politiche.

Intanto dinanzi alla sede dell’ASL di Salerno prosegue il sit-in di protesta dei sindaci dell’area provinciale del Cilento, evidentemente preoccupati tanto quanto i cittadini dei comuni da loro rappresentati per la gravità dell’azione.

Resta comunque da chiarire come mai si preferisca tagliare sulla sanità e sui servizi di primaria importanza per i cittadini piuttosto che su altri beni sicuramente meno rilevanti. La crisi c’è ed è evidente, ma i cittadini (in particolare i tanti onesti) non dovrebbero pagarne le conseguenze nè di tasca propria nè con la propria salute.