L’opera da tre soldi di Brecht è stata presentata ieri sera al Teatro Augusteo di Salerno dal Conservatorio Giuseppe Martucci che, puntando sui suoi elementi migliori, ne ha inscenato un adattamento per ensemble da camera curata da Matteo Parisi. Il risultato è stato buono, forse sprecato in un teatro troppo grande come l’Augusteo, pieno solo per metà
[ads1]”A nome del conservatorio Giuseppe Martucci di Salerno, vogliamo dedicare questa serata alla memoria del professor Peppe Natella, recentemente scomparso. Noi abbiamo particolarmente un grande debito di riconoscenza nei confronti di Peppe che per primo ha creduto in noi e nel nostro lavoro, offrendoci un suo spazio, in Santa Apollonia [la chiesa adiacente la Rettoria di S. Benedetto, nei pressi del Museo Provinciale di Salerno, n.d.a.] qui a Salerno, in cui il dipartimento di musica di camera ha allestito già due festival negli ultimi due anni ed è stato uno spazio vivo, laboratorio creativo dove i nostri ragazzi hanno potuto sperimentare se stessi e incontrare la città.
Quindi in memoria di Peppe e di tutto ciò che lui ha fatto per noi e quello in cui lui credeva e in cui anche noi crediamo“.
Con questa apertura lo spettacolo è stato dedicato alla memoria di Giuseppe Natella, che si è spento il 23 Dicembre appena scorso; il professore Natella è stato definito da qualcuno “l’anima del centro storico“, essendo personaggio molto attivo nello scenario salernitano (si pensi solo al Teatro dei Barbuti, che si tiene annualmente lì dove è il dormitorio per persone senza fissa dimora Gesù Misericordioso). Il rito delle esequie è stato celebrato il giorno successivo dai vertici della Curia salernitana: il Vescovo e il suo segretario, don Felice Moliterno, il cancelliere don Sabatino Naddeo, e ovviamente il parroco della Cattedrale, don Michele Pecoraro; era presente anche Don Biagio Napoletano, Vicario generale.
Ad ingresso libero, lo spettacolo si è consumato nel Teatro Augusteo di Salerno, di fronte un pubblico di amici e parenti e qualche appassionato.
L’opera da tre soldi di Brecht è intensa, difficile da padroneggiare ma tutti i giovani che vi ci sono cimentati hanno dato il meglio di sé raggiungendo ragguardevoli vette: alcuni hanno addirittura sfiorato l’eccellenza, qualcuno l’ha persino superata, ma il livello dell’esibizione è rimasto pari a quello di un saggio di fine anno. È una storia di miseria morale e materiale: ne L’opera da tre soldi c’è tutta la vita di tante vite simili a queste qui cantate, e per sua natura può raddrizzare anche le esecuzioni più incerte.
Molto apprezzabile anche l’intervento di Yari Gugliucci, noto attore salernitano, che ha assunto la veste di narratore ma, nella sua rotondità artistica, è stata una presenza comprimaria a tutti i protagonisti della serata; l’intera scena è luccicata del suo carisma, espresso con diverse gag molto apprezzabili.
Questa esibizione è stato un bellissimo regalo di Natale che ha appassionato i presenti nonostante gli evidenti limiti della performance: ci si augura che simili occasioni di promozione delle ricchezze del nostro territorio, fertile occasione di diffusione della buona cultura, siano riproposte più spesso.
Gradito fuori programma del Maestro Parisi, a conclusione dell’evento, è stato la Canzone dei Cannoni cantata dagli artisti tutti insieme.
[ads2]