Questa mattina, in piazza della Repubblica della città di Eboli, alla presenza di autorità militari, civili e religiose, delle rappresentanze di associazioni combattentistiche, avrà luogo la cerimonia militare del 69° anniversario del sacrificio del Maresciallo Maggiore delle Fiamme Gialle, Medaglia d’Oro al Valor Militare, Vincenzo Giudice.
La cerimonia, che vuole ricordare il volontario ed eroico olocausto del Maresciallo Maggiore Vincenzo Giudice, inizierà alle ore 11:30 con la deposizione di una corona d’alloro presso il monumento eretto in memoria del sottoufficiale.
Alle ore 12:00 circa, un’identica cerimonia di deposizione della corona di alloro, si terrà presso il monumento ubicato all’interno della caserma del gruppo della Guardia di Finanza di Eboli.
Il Maresciallo Maggiore Vincenzo Giudice, il 16 settembre 1944, immolò la propria vita a Bergiola Foscalina (provincia di Massa-Carrara), nel tentativo, risultato vano, d’impedire una rappresaglia contro la popolazione civile da parte delle truppe naziste.
Nato ad Eboli, a 20 anni si arruolò nel corpo della Guardia di Finanza. Nel 1915, appena promosso Brigadiere, venne impiegato con il XVI Battaglione; partecipò alle operazioni di guerra in Albania. Il secondo conflitto mondiale lo vide impegnato prima come combattente e, successivamente, come Comandante della Brigata della Guardia di Finanza di Carrara. A Bergiola Foscalina, una frazione di Carrara, aveva stabilito la residenza sua e della famiglia.
Il pomeriggio del 16 settembre 1944, il sottufficiale, rientrando a casa, appreso che una formazione di SS aveva raccolto inermi civili sullo spazio antistante l’edificio delle scuole elementari per dar luogo ad una rappresaglia; corse, senza esitare, verso la scuola e con fermezza chiese, inutilmente, al Comandante delle SS di desistere da quella brutale azione.
Il Maresciallo Vincenzo Giudice, visti gli inutili tentativi offrì, quindi, la propria vita in cambio di quella degli ostaggi.
Il Comandante nazista rifiutò lo scambio obiettando che non avrebbe potuto passare per le armi un militare in uniforme. A questo punto il Maresciallo Giudice, decise di privarsi dell’uniforme, ribadendo quindi la ferma volontà ad offrire la propria vita, in cambio di quella dei civili.
Le SS uccisero non solo tutti i civili ma anche il valoroso militare, bruciandone il corpo con il lanciafiamme. Ora i resti carbonizzati, pietosamente raccolti, riposano in una fossa comune del piccolo cimitero di Bergiola. Per il comportamento tenuto nella drammatica circostanza alla memoria del Maresciallo Vincenzo Giudice è stata conferita, al termine del conflitto mondiale, la massima decorazione: la Medaglia d’Oro al Valor Militare.
La città di Eboli ha voluto ricordare il proprio eroe erigendo, nel 1980, un monumento in piazza della Repubblica.