Bellezza, comunicazione, proporzione. Queste le parole chiavi per la scelta dei propri occhiali. Intervista all’esperta Jessica Ciaramelletti
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Occhiali. Apparire al meglio spesso è anche questione di lenti. Non a caso un occhiale sbagliato può compromettere il nostro look. Saper scegliere le linee giuste, i colori più appropriati, i materiali più adatti non è abilità di tutti e anche in questo campo occorre affidarsi a un esperto.
È questa la mission di una giovane donna: Jessica Ciaramelletti.
Classe 1973, Jessica Ciaramelletti è napoletana di nascita, salernitana d’adozione. Figura poliedrica, architetto, make-up artist, esperta di comunicazione, da anni si adopera nel mondo della bellezza in campo formativo, editoriale e progettuale.
In particolare, al suo nome è legata l’idea dell’Eyebrow Tracer, strumento professionale specifico per le sopracciglia realizzato interamente in Italia, che ha conquistato il palco del 29° Congresso di Estetica Applicata di LNE. Da qui una forte attività formativa che si traduce in corsi tenuti in tutta Italia, anche in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Dopo il primo libro dal titolo “Il Volto e la sua Architettura“, Ciaramelletti torna in libreria con il nuovo saggio “A ciascuno il proprio occhiale”.
Un manuale tecnico, prima nel suo genere in Italia, nato con lo scopo di fornire tutte quelle conoscenze relative alla scelta dell’occhiale da sole e da vista più appropriato al volto del cliente.
Il saggio è stato presentato anche al MIDO Eyewear Show, il più grande evento internazionale dedicato al settore mondiale dell’eyewear, svoltosi a Milano dal 25 al 27 Febbraio 2017.
L’intervista
Cosa l’ha spinta a scrivere questo saggio?
In una società come la nostra, in continua evoluzione nei rapporti umani e commerciali, anche la scelta dell’occhiale diventa un momento importante, quale “primo biglietto da visita” della nostra persona. Da qui la mission importante del consulente, chiamato a saper consigliare il cliente. Molto spesso tuttavia si scelgono esclusivamente i brand, non tenendo conto della fisiognomica del soggetto, delle proporzioni del volto. È questo l’obiettivo che il mio saggio vorrebbe raggiungere: un pratico strumento per il consulente, ma anche per il designer di eyewear e per il cliente.
Architettura, Bellezza e Comunicazione: in che rapporto si pongono tra loro questi tre elementi?
Nella mia attività lavorativa questi tre concetti si sono letteralmente fusi. Una cosa è certa: tutto si riduce ad un minimo comune denominatore: il bello. Amo il bello e la bellezza è un gran valore, da preservare e custodire. Punto a rendere le cose più belle e funzionali, tenendo conto delle regole geometriche e dell’estetica.
Quale consiglio dà a un nostro lettore alle prese con il prossimo paio d’occhiali da acquistare?
Di leggere il mio libro, ovviamente! (ride). Occorre cercare un modello che rappresenti il proprio carattere, sì, ma al tempo stesso che sia in armonia con il resto del volto. Da qui l’utilità per ottici e optometrici di saper consigliare i propri clienti. E da qui l’utilità del libro! [ads2]