Venerdì 13 marzo alle ore 19:00 a Nocera Superiore si terrà il terzo appuntamento di “Nuceria Creativa per l’archeologia” condotto dal professor Olof Brandt
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Sarà incentrato sul battistero paleocristiano di Santa Maria Maggiore il terzo appuntamento con “Nuceria Creativa per l’archeologia”, il ciclo di incontri organizzato dall’assessorato all’Estetica e bellezza della città del comune di Nocera Superiore, retto dal professor Teobaldo Fortunato.
Il titolo della conferenza, che inizierà questa volta alle 19:00 e non alle 18:30 per omaggiare l’imminente inizio della primavera, è “Alois Riegl e l’incommensurabile infinito: Il culmine dell’architettura antica nel battistero paleocristiano di Nocera Superiore”. A condurla sarà un luminare del settore: il professor Olof Brandt, docente di Archeologia Cristiana Antica presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana.
Il professor Brandt, nato in Svezia, dove si è laureato in archeologia classica all’Università di Uppsala. Ha conseguito il dottorato presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana a Roma, dove attualmente insegna “Architettura Cristiana Antica”. Le sue ricerche riguardano i battisteri paleocristiani, tra cui quello del Laterano a Roma e quello di Albenga, e l’applicazione allo studio dell’architettura antica di metodi moderni come l’analisi stratigrafica e la documentazione tridimensionale.
Queste le sue parole sui temi che saranno trattati in questo nuovo appuntamento di “Nuceria Creativa”:«Il battistero di Nocera Superiore appartiene a un tipo di edifici a pianta centrale che gli studiosi del Rinascimento pensavano fosse quello di un tempio pagano, poi adattato a chiesa. E’ stato lo storico dell’arte Alois Riegl, un secolo fa, ad affermare che la Tarda Antichità aveva una sua propria volontà artistica. Il battistero di Nocera è la massima espressione della tendenza dell’architettura tardoantica di connettere lo spazio interno di un edificio allo spazio infinito che lo circonda. Una nuova analisi stratigrafica del battistero ha portato delle novità proprio sulle aperture del battistero, le finestre e le porte, permettendo di capire meglio come l’edificio si inserisce in una corrente architettonica che lo unisce al Santo Sepolcro a Gerusalemme e a Santa Costanza a Roma».
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