Nicodemo, il cantautore salernitano tra i pionieri della cosiddetta musica crossmediale in Italia, lancia il suo nuovo album “Viola”, una produzione dell’etichetta discografica sperimentale XXXV.
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Alla vigilia della serata di presentazione dell’etichetta discografica che si terrà domani 8 novembre presso il “Mumble rumble” di Salerno con start alle ore 21.30 in cui il cantautore presenterà il suo ultimo lavoro, abbiamo rivolto delle domande all’artista che per il connubio tra poesia descrittiva (sussurrata e poi urlata) ed un suono scatenatamente elettrico ed eclettico, si può definire un autore non proprio convenzionale.
Nicodemo e la musica, quali sono le origini di questo rapporto?
Inutile sottolineare che per me la musica rappresenti una pietra miliare, qualcosa che accompagna e scandisce ogni momento della mia vita. Per quel che concerne la mia esperienza, ho cominciato come bassista di vari artisti underground, dedicando particolare attenzione a testi ed arrangiamenti non convenzionali. In seguito c’è stato l’incontro con Teresa De Sio e la partecipazione al progetto “Riddim a Sud”.
Il tuo primo lavoro è datato 2010, giusto?
Si, esattamente. Nel 2010, ho presentato “In due corpi”, un album di dieci canzoni che, a dire la verità, è stato accolto molto positivamente dalla critica specializzata tanto da essere presentato in tour nelle migliori location d’Italia.
Adesso è il momento del nuovo album, “Viola”.
L’album nasce dalla necessità di reagire alle dinamiche dei nostri giorni, sempre più caratterizzati dall’inspiegabile ed oramai automatico meccanismo del rincorrere tutto e dalla consapevolezza di poter trovare una via di uscita al fallimento del presente trattando il “tempo” non più come inesorabile divenire, ma come possibilità di scelta. Le musiche e le parole, cariche di elettricità, inneggiano al cambiamento, perché penso che soltanto dopo una coraggiosa presa di coscienza, fatta di fortificazione dei valori che ci son stati trasmessi, di visioni moralmente attuabili e di condivisione , sia possibile mirare al miglioramento.
Come mai la scelta del titolo viola?
Viola è un titolo provocatorio che può leggersi in due modi. Nel Medioevo, durante la Quaresima, le vesti liturgiche indossate per le celebrazioni richiamavano tale tonalità e, in quel periodo, era assolutamente vietata ogni tipo di rappresentazione teatrale e musicale. Questo è il motivo per cui ancora oggi, il viola, è considerato un colore da evitare, sia in teatro che in Tv. Inoltre il viola è un colore associato spesso al prestigio e al potere dei regnanti e dei governanti, pertanto la sola idea che pochi possano decidere le sorti del mondo e che quei pochi non risuonino neppur minimamente la volontà ed il sentimento generale, è probabilmente il motivo che suggerisce l’intera scrittura e che trasforma Viola in Vìola.
Qualche dettaglio in più sull’album?
Il disco vede la partecipazione di alcuni artisti appartenenti alla scena musicale italiana come Garbo, Andy, Luca Urbani, Fabio Mittino, Raffaella Destefano, Francesco Di Bella, Microlux, Renè Delacroix, Denise, The Sleeping Cell ed è stato realizzato grazie all’etichetta discografica sperimentale” XXXV” che nasce per accogliere le energie e le competenze di produttori musicali, ricercatori, designer, videomaker, fotografi, professionisti della comunicazione ed organizzatori di eventi culturali promuovendo l’ideazione, l’attuazione e la promozione di progetti legati alla musica.
Vogliamo ricordare l’appuntamento per domani?
Certo, molto volentieri. Domani sera, venerdì 8 novembre al “Mumble rumble” di Salerno con inizio alle ore 21.30 festeggeremo l’etichetta “XXXV” ed in compagnia di Gaetano Maiorano – Chitarre, Luca Urbani – Synth e programmazioni elettroniche, Alessandro De Marino – Synth e clarinetto e Camillo Mascolo alla batteria, presenteremo l’album “Viola”. Non mancate!
Ringraziamo Nicodemo per la sua disponibilità formulando i migliori auspici per un futuro sempre più viola, oops roseo.
Grazie a voi per lo spazio concesso. A presto.