Nerospettro nasce nel 2013 da un’idea di Alessandro Fedullo e Gianluca Guadagno, entrambi ingegneri elettronici e musicisti: i due decidono di progettare e realizzare prodotti innovativi rivolti al mondo della musica
Alessandro e Gianluca, forti di oltre dieci anni d’esperienza nel settore dell’elettronica sia digitale che analogica e di una costante ricerca nell’ambito della strumentazione audio, danno vita ai prodotti Nerospettro.
Nerospettro è un’innovativa linea di pedali per chitarra, ossia tutti quegli strumenti pensati, progettati e creati per dare voce allo stile, per personalizzare il suono della chitarra e dell’amplificatore, per colorare ogni sound di sfumature uniche e nuove tramite effetti straordinari e, a volte, davvero sbalorditivi.
Alessandro Fedullo ha tratto la propria idea di produrre i pedali Nerospettro in quanto amante della musica e chitarrista. La sua esperienza musicale è “al servizio” dei Colette Pulp: una band di rock italiano che trova la propria ispirazione in grandissimi gruppi come Queens Of The Stone Age, Depeche Mode, U2, Sound Garden, The Beatles.
I Colette Pulp (di cui si può visitare la pagina Facebook cliccando QUI) sono formati da: Alessandro Fedullo Simplicio, chitarra, arrangiamenti, compositore; Gianluigi Sabbarese, voce, chitarra, compositore; Giorgina Scalese, voce, compositore; Pierpaolo Galdieri, basso; Max Sammartino, batteria.
Vale la pena soffermarsi, anche seppur brevemente, sulla storia dei Colette Pulp, o, meglio, come si evince dalla scrittura di Giorgina Scalese, sulla dimensione interiore della band: “Per esigenza, per amore, per follia o chissà per cos’altro suoniamo insieme; creature completamente diverse che hanno dovuto creare un posto per far incontrare i loro universi così distanti. C’è una stanza vermiglia dove tutto confluisce; qui abbiamo messo in piedi la nostra musica, cruda e sfacciata. Poi abbiamo varcato la porta della stanza e ci abbiamo costruito intorno una città fantasma: i suoi edifici sono i teatri delle storie che raccontiamo e, questa città dinamica, trasmuta e si contrae tumultuosa. Questa è la storia di un sogno all’incontrario che parte da un riff di chitarra e una bocca dischiusa e costruisce stanze, palazzi e città, nel mondo di dentro, tra polvere e tappeti rossi, disperazione ed ebrezza, oscurità e insegne luminose”.
Tornando a Nerospettro, Zerottonove ha avuto il piacere d’incontrare Alessandro Fedullo per rivolgergli alcune domande in merito al suo progetto.
Come ti è venuta l’idea d’iniziare a costruire pedali per chitarra?
L’idea nasce dalla passione per la musica e per la mia professione d’ingegnere elettronico: questa comunione tra l’arte e la tecnologia si è rivelata magica. La costruzione del pedale è solo uno dei pianeti che gravitano intorno a questa passione, rappresentata della stella principale che, come nel sistema solare è il sole, altri pianeti sono la ricerca del suono, la realizzazione degli aspetti grafici e di brand, la progettazione elettronica, il brevettare i progetti realizzati, il montaggio/assemblaggio e collaudo, la realizzazione di video e sample audio insieme agli artisti, le pubbliche relazioni.
Quando mi sono accorto che potevo, con i mezzi in mio possesso, sia tecnologici che economici, mettere insieme tutti questi pianeti e formare un piccolo sistema solare intorno alla mia passione, naturalmente munito di tanta follia e fede, ho deciso di lanciarmi e creare in questa realtà con l’aiuto di tantissime persone competenti e amiche, come Gianluca Guadagno il mio socio e anche lui musicista e ingegnere, Daniela Scalese per la grafica, Daniele Abate tecnico elettronico, Mario Sammartino per il commerciale, Francesca Piazza.
Da cosa deriva il nome Nerospettro?
Deriva dallo spettro elettromagnetico (abbreviato spettro EM) che, in fisica, indica l’insieme di tutte le possibili frequenze delle radiazioni elettromagnetiche. Il nero è l’unico colore esistente che non irradia, ma assorbe la luce; nella relatività generale si definisce buco nero una regione dello spazio-tempo con un campo gravitazionale così forte e intenso che nulla al suo interno può sfuggire all’esterno.
Secondo te, nel contesto della Valle dell’Irno e del Salernitano, questo progetto può avere successo?
La Nerospettro tecnologia e musica, legata fortemente a tutti i movimenti giovanili e musicali, è un canale per ricevere artisti della musica nel nostro territorio, i quali, utilizzando i nostri dispositivi, possono diffondere la loro musica tra la popolazione trasmettendo un segnale e un messaggio culturale fatto di testi, suoni e ritmi.
Quali sono, per ora, le tue creazioni migliori? Cioè i pedali che hai costruito e che ti hanno soddisfatto di più?
Per adesso abbiamo realizzato due prodotti, lo Spettrodrive e lo Spettrofuzz, unici tra i pedali in commercio, perché utilizzano due tecnologie germanio e mosfet. Quella germanio con un suono più caldo e vintage; quella mosfet un suono più moderno e aggressivo. In particolare, lo Spettrodrive è un overdrive–boost utilizzato per amplificare il segnale e mandarlo in clipping qualora sia necessario; lo Spettrofuzz, invece, è un particolare fuzz che permette di avere diverse sonorità che vanno da un leggero overdrive a un overdrive più aggressivo, passando per la distorsione e arrivando in ultimo al fuzz vero e proprio, tipico suono alla Jimi Hendrix.
Il prossimo pedale che stiamo progettando è un delay digitale: questo pedale apre una nuova serie di pedali, diversa dalla precedente serie Spettro (Spettrodrive e Spettrofuzz) perché il suono viene elaborato in forma digitale, mentre la serie Spettro è totalmente analogica.
Hai già qualche idea su come “muoverti” in futuro?
Sì, un’idea ce l’ho ed è basata sulla perseveranza, professionalità e pazienza, visto che creare un brand dal nulla è un lavoro molto articolato, pieno d’insidie e incertezze, dovute soprattutto all’innesto nel mercato e alle difficoltà economiche che stiamo affrontando tutti noi italiani.
Infine, per chi volesse saperne di più su Nerospettro, basta cliccare QUI per visitare il sito e QUI per raggiungere la pagina Facebook.