Immaginate il cinema che riprende vita in una piccola piazza. Accade a Pisciotta, dove Nello Salza ripercorre la storia della sua carriera, poi l’intermezzo di Angelo Loia e Francesco Citera con un omaggio a Piazzolla
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Non è semplice rievocare le immagini che hanno tratteggiato una coscienza emozionale e collettiva attraverso suoni che narrano situazioni, riempiono la forma di passioni; Nello Salza Ensemble porta in piazza Pagano a Pisciotta alcuni tra i temi musicali più noti della storia del cinema.
Collaborazioni con i massimi esponenti della musica per film, la “Tromba del cinema italiano” rincorre brani tratti da “La vita è bella” di Roberto Benigni con le musiche di Nicola Piovani, i più celebri tratti dal filone “Spaghetti Western” di Sergio Leone con le musiche di Ennio Morricone, “Il padrino” (parte I) di Francis Ford Coppola con le musiche di Nino Rota, esegue brani de “I giorni del vino e delle rose” e de “La pantera rosa” di Henry Mancini, “L’adagio” tratto dal film “Grazie, signora Thatcher” di Mark Herman.
L’Ensemble, che riempie di effetti sonori la piazza (Vincenzo Romano – tastiere, David Modina – basso, Gianfranco Romano – percussioni, Simone Salza – sassofono), accompagna l’esecuzione di Nello Salza profondamente evocativa. Quelle situazioni si rianimano perché, in fondo, se nel cinema c’è un’anima è per la componente musicale che viaggia all’unisono con il movimento delle immagini, e quando non sono sincroniche, s’incontrano in una sintesi che trasforma la scena in un pensiero, in un’emozione, in un discorso.
Il cinema è così il dialogo tra diverse componenti, che maestri come Morricone, Rota e Piovani hanno rivoluzionato e immortalato in un flusso inesauribile di sentimenti.
Ieri sera, 5 settembre, è stato così difficile scappare dalla pioggia che incombeva nella piazzetta. La tromba di Salza era un percorso nella musica, ma anche un momento didascalico tra aneddoti e postille (come quelle sugli ostinati musicali di Morricone) che hanno umanizzato la sua carriera, brillante e intensa, immergendo il pubblico in una sorta di storia sociale del cinema.
Rispettoso della musica, a tal punto da uscire dalla scena quando non è direttamente implicato, rende protagonista l’Ensemble, che esegue con una certa fedeltà – considerando le condizioni legate alla trasferta e anche climatiche -, la polifonia tipica del suono cinematografico, che crea dinamicità anche nella stasi mettendo in moto cuore e mente nella direzione del senso finale.
Nella pausa tra il primo e il secondo tempo del concerto, Angelo Loia e Francesco Citera, rispettivamente con chitarra e fisarmonica, in un ritmo incalzante lasciano a Pisciotta un omaggio straordinario ad Astor Piazzolla, seguito dall’interpretazione di Alina Di Polito del tango Balada Para un Loco: voce calda che s’immerge nella sensualità del tango.
Poi c’è il ritmo, quello che Nello Salza segue con le mani prima di entrare nel vivo della sua esecuzione, quando la tromba annulla quasi il luogo e il contorno, sebbene suggestivi, e il cinema quasi si materializza. Perché è proprio vero: cinema e musica si compenetrano, si amalgamano e vivono insieme.
Nello Salza, tromba del cinema italiano per la critica, è anche la personificazione di musica descrittiva e narrativa, emotiva e trionfale, corale e intima che dal suo fiato prende forma anche al di fuori dello schermo cinematografico.
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