Si chiama Neknomination l’ultima social-mania del web, si tratta di un gioco alcolico che sta spopolando tra i giovani, ma, che in molti casi si è rivelato mortale.
Neknomination, questo è il nome del nuovo gioco che sta dilagando su facebook, già diventato “virale” tra i giovani. Ma andiamo con ordine. Che cos’è la Neknomination?
Il termine è già fortemente esplicativo, infatti “nek” deriva dalla parola inglese neck, che indica il collo della bottiglia. È, la bottiglia, infatti la componente essenziale e indispensabile del gioco. Le regole sono molto semplici. I partecipanti si sfidano, a suon di bevute, cercando di bere la più alta quantità di alcool possibile. La scena viene filmata e al termine dell’ ”impresa”si nominano altre persone, che dovranno fare lo stesso, taggandole proprio attraverso il social network e postando poi il video su facebook. Chi rinuncia alla sfida viene pubblicamente umiliato sul social network e offre da bere a tutti.
Si tratta di una nuova folle tendenza sociale, nata in Australia, diffusasi ormai in diversi Paesi Europei, in particolare in Irlanda e Inghilterra, ma giunta anche nel nostro Paese.
Il gioco è nato su Facebook il 6 gennaio scorso, ad opera di un gruppo di ragazzi australiani, la cui pagina ha raccolto già più di 35 mila adesioni e mostra diversi video di persone, che si scolano intere bottiglie, nelle situazioni più estreme e disparate.
La Neknomination nasce come un gioco di bevute su facebook, apparentemente innocuo, ma che in molti casi, degenera pericolosamente, arrivando addirittura a provocare la morte. Molti ragazzi bevono incurantemente pericolosi cocktail di gin, vodka o rum, arrivando a perdere ogni tipo di autocontrollo e di lucidità, giungendo a gesti folli ed eccessivi. Come alcuni che, completamente ubriachi, arrivano a mischiare alcol con topi morti o altri animali, ed a ingerire il tutto. Altri ancora, bevono, completamente nudi in strada.
In altri casi, decisamente più gravi, il gioco finisce con la morte. É il caso di un ragazzo inglese, uno dei primi a morire per la Neknomination. Dopo aver bevuto un paio di bottiglie di gin, festeggia esultante, ma muore dopo qualche giorno. Il gioco si trasforma in tragedia.
Ma questo non è l’unico caso, anzi è un fenomeno che si sta estendendo a macchia d’olio e, che sta divenendo letale e distruttivo fra i ragazzi, che oltrepassando qualsiasi limite, presi dalla smania di apparire in rete, ci rimettono la vita. C’è chi ingerisce mix micidiali di vino, vodka, whisky e birra e, chi, invece trangugia intere bottiglie di superalcolici. Modalità differenti che conducono allo stesso triste destino.
Neknomination è sbarcato anche in Italia, ma in una variante molto meno pericolosa, definita proprio “birra alla goccia” (in un sol fiato), infatti i ragazzi italiani si sfidano bevendo prevalentemente birra e in dosi molto più moderate. Nonostante questo anche nel nostro Paese, questa terribile moda ha mietuto alcune vittime. E’ recentissimo il caso di un ragazzo di sedici anni, di Agrigento, che dopo aver partecipato ad una sfida alcolica con gli amici, ha avuto un’intossicazione acuta ed è entrato in coma etilico, ma fortunatamente è riuscito a riprendersi grazie al tempestivo intervento dei medici.
Numerosi sono stati gli appelli e le proteste dei genitori, che chiedono al social network di chiudere la pagina e di cancellare i video, ma i dirigenti di facebook rifiutano di prendere qualsiasi tipo di provvedimento: il fenomeno, infatti non viola nessuna regola.
Il “drinking game” desta, comunque molte preoccupazioni ed è bene tentare di arginare questo gioco al massacro. Va, inoltre sottolineato che non si tratta di fenomeni isolati, ma che tendono a ripetersi, anche se con forme e modi differenti. La Neknomination non è il primo caso. Nel 2011, infatti spopolava il “planking”, in cui le persone si sdraiavano a pancia in giù in luoghi davvero pericolosi, come precipizi o ponti e, poi, postavano prontamente la foto su facebook. Anche in questo caso non sono mancate le vittime, come due ragazzi australiani, che morirono precipitando dalla ringhiera.
Si tratta di mode pericolose che, una volta esplose, finiscono per degenerare in gesti sempre più estremi. Perché si decide di rischiare la vita per una sfida all'”ultimo bicchiere”? Sicuramente l’uso di sostanze alcoliche è molto elevato fra i giovani e la voglia di rischiare e trasgredire è tipica della fase adolescienziale. Ma, c’è molto più dietro fenomeni come la Neknomination. Si tratta di tendenze sociali che hanno ben poco di positivo, in cui appare chiara la voglia di mettersi in mostra pubblicamente, di emergere e di apparire a tutti i costi. Ragazzi incoscienti, che perdono ogni tipo di autocontrollo e di buon senso e spinti da un delirio di onnipotenza, da una voglia matta di eccedere, arrivano a morire per un’assurda sfida virtuale. Tutti questi complessi meccanismi vengono, però pericolosamente innescati e amplificati dal web.
I social network, in particolare propongono una vera “vetrinizzazione” sociale, in cui qualsiasi aspetto pubblico e privato della propria vita diventa performante e viene messo in bella mostra. Per questo motivo l’identità individuale tende a scomparire e ogni momento della vita diviene una performance spettacolare. Tutto questo si traduce per il mondo giovanile, in una sfida continua: a sentirsi migliori degli altri e a dimostrare di potercela fare. E, così buttano giù intere bottiglie in un sol fiato, ridono, esultano e pensano di essere invincibili, salvo poi finire in coma etilico o morire qualche giorno dopo. Per fortuna, in Italia, il fenomeno è ancora contenuto, ma si spera che cessi al più presto in ogni parte del mondo, perchè la Neknomination è un gioco pericoloso, disgustoso e degradante.
Pensate di più e bevete di meno!