Negozi chiusi, Matteo Buono: “Liberalizzazioni inutili, si pensi ad agevolare coloro che s’impegnano per le aperture festive”
L’aveva preannunciato De Luca, parlando dei molti negozi chiusi: “Dobbiamo fare un salto di qualità, in questi giorni avremo la Fiera del Crocifisso e non è possibile trovare a Salerno tanti turisti ma neanche un bar aperto”. Ma intanto, le chiusure festive hanno generato polemiche inutili e sterili nei confronti dei commercianti nel capoluogo.
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È di poche settimane fa il grido di allarme lanciato dall’Associazione di Commercianti del Centro Storico, che rappresentavano le enormi difficoltà del settore ed i molti negozi chiusi (spesso per fallimento). E nonostante tutto, si chiede ai commercianti di adeguarsi alle esigenze della città turistica aprendo i battenti solo per soddisfare le esigenze di pochi.
“Dopo oltre due anni di liberalizzazioni degli orari e delle aperture domenicali e festive – previste dal decreto “Salva Italia” – gli effetti reali e riscontrabili sono completamente negativi. Le liberalizzazioni non hanno portato nessun aumento dell’occupazione, nessun aumento dei consumi, ma hanno avuto l’effetto di peggiorare le condizioni di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori” spiega Matteo Buono, segretario generale Cisl Salerno, commentando la questione dei negozi chiusi.
“In città avremmo bisogno non dell’ironia ma di politiche comunali che favoriscano le aperture nei giorni festivi, riconoscendo ai lavoratori la giusta retribuzione ed evitando il ricorso a lavoratori assunti in nero e per l’occasione. Incominciando, per esempio, a coinvolgere maggiormente le associazioni di categoria nelle politiche di settore, e a considerare la possibilità di applicare agevolazioni tariffarie annuali a coloro che s’impegnano a rispettare in maniera concordata un calendario minimo di aperture nei giorni festivi e per occasioni particolari”. Queste le proposte della Cisl Salerno, che propone quindi d’esentare dal pagamento dei tributi locali, a partire dalla Tosap e della Tarsu.