Un Natale da crisi quest’anno. E come accontentare i desideri di tanti bimbi che aspettano le strenne sotto l’albero? Molti così rincorrono l’idea economica, acquistando merce che spesso proviene dal mercato orientale e, il più delle volte, senza particolari test di sicurezza. Uno studio commissionato da Contribuenti.it, infatti, ha evidenziato come le famiglie campane (e non solo) ricorreranno nel 64% dei casi all’ acquisto di prodotti provenienti dall’oriente e a prezzi irrisori. Un giro d’affari che , tra Napoli e provincia, è capace di generare ricavi di oltre 2 milioni di euro. Ecco allora che scende in campo l’Ascom, chiedendo più controlli sui giochi che arrivano dall’estero e soprattutto dalla Cina, vero colosso in questo settore. “Anche per questo Natale dobbiamo lanciare un appello ai consumatori affinché non scelgano di acquistare giocattoli di dubbia provenienza presso venditori irregolari” precisa Pietro Russo, presidente Ascom-Confcommercio di Napoli “occorrono più controlli sugli ambulanti e sui negozi, per evitare la vendita di giochi che non hanno indicazioni di provenienza o certificazioni di qualità. Sono prodotti rischiosi per la salute di chi li usa” conclude Russo “e che rischiano di minare la già difficile attività dei commercianti onesti”.

Ma bisogna considerare anche il fattore costo/marca: forse spesso elevato per giochi etichettati da marche note. “E’ difficile fare tanti regali quest’anno” ci racconta Caterina, madre alle prese con le spese natalizie per figli e nipotini “i bimbi, sono influenzati da quello che vedono nelle pubblicità, ma spesso non riusciamo a fare tutti i regali perché costano troppo”. Ma la bilancia pende anche dal lato dei venditori: “Purtroppo anche nel nostro settore si sente una forte crisi, per colpa di concorrenza estera a basso costo” precisa Alberto, proprietario di un negozio di giocattoli di Salerno “non solo dobbiamo combattere contro i pochi acquisti, ma anche contro la merce falsa, che, con prezzi più bassi attira molte più persone”.