Ieri sera alle ore 19:00, nella Sala delle conferenze del Museo-FRAC di Baronissi, il sindaco Gianfranco Valiante e il direttore del Museo Massimo Bignardi, hanno presentato la mostra di Carte Fossili di Angela Rapio
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Ieri sera è stata aperta la mostra di Carte Fossili di Angela Rapio inaugurata dal sindaco Valiante e il direttore del Museo FRAC di Baronissi Massimo Bignardi. La mostra che resterà aperta fino a domenica 3 luglio, presenta, trenta opere su carta realizzate dall’artista pugliese in questi ultimi anni e, nell’autunno scorso, proposte, in parte, durante una personale tenuta a Rimini.
L’utilizzo delle carte fossili però è stato breve infatti Bignardi dice: “ In fondo quello dell’artista è stato un passo breve, non perché abbia esemplificato e ridotto a forma-sagoma gli spessori delle tridimensionali radici, tanto meno per il facile tentativo di dare risposta all’idea di materia e di costruzione attraverso una pratica che richiama nella sua sostanza il collage”. La Rapio si è posta una domanda sulla genesi di queste geografie dell’emozione, vale a dire sul personale abbecedario di segni con i quali traccia, consapevolmente o accogliendo l’inarrestabile fluire del destino, giorno dopo giorno la sua mappa esistenziale, la sua storia nelle storie dell’universo, con la fermezza che lei (il suo occhio) è lì pronta a testimoniare il presente. Frammenti di carte, discontinue sia per i colori, sia per le forme, sia per gli spessori dei supporti, dalle veline a quelli più grezzi e ruvidi delle carte per acquerello, costituiscono questo attuale repertorio. Il risultato è sotto i nostri occhi: pagine di una estrema delicatezza ove l’occhio trova difficoltà a seguire l’inquieta trascrizione di segni e di scritture, ove il segno a volte si sfuma fino a disperdersi nell’acquosità delle tinte, nelle gocce che scivolano dando luogo a grovigli, a siepi , ad alghe che agitano la superficie , trattenendo quel sapore di vissuto che è proprio del frammento di carta.
Per esse svolge il lessico del caso, attingendo alle prime esperienze surrealiste di Ernst, nelle quali l’artista tedesco sperimentava la capacità del dripping, poi captato e reso linguaggio da Pollock; come anche la misura della trasparenza pensando alle carte di Matisse, oppure di Joan Mirò, di Richard Hamilton, fino a quelle di Maria Lai. L’artista presenta queste opere sospese alla parete nella loro nudità , come di chi allinea al filo che corre nel cielo i lini , le lenzuola che l’hanno accolta ed avvolta nel transito del sonno : lascia che l’impronta del tempo sia liera da qualsiasi volontà di ordinare la narrazione, da un prima e da un dopo, e conservi, come una sindone, luoghi e territori della propria esistenziale identità”.
Continua il Sindaco Valiante: “La mostra offre la possibilità di un confronto con esperienze in corso in una realtà culturale, qual è oggi la Puglia, ricca di fermenti. Nelle trame, nelle intense tessiture dei fogli la tensione di una narrazione ma, al tempo stesso, la messa in evidenza dei drammi che oggi invadono le cronache di tutti i giorni. L’artista non scende nel corsivo della cronaca, non indica al giudizio: riesce con estrema sensibilità a parlare a voce alta, come segno tangibile di una profonda identità “.
Angela Rapio nata nel 1964 vive e lavora a Bitonto , nella sua casa-studio , spunto delle sue innumerevoli opere. Dopo aver frequentato il Liceo Artistico, si è diplomata all’ Accademia di Belle Arti di Bari, nel 1986. Dal 1988 al 2005 ha condotto uno studio di grafica pubblicitaria d’autore, design industriale e home design; dal 2005 è socio fondatore dell’associazione Arte&immagine. La troviamo impegnata, in progetti multidisciplinari di arte visiva, musica, danza e teatro, il suo percorso approda, nel primo decennio del nuovo millennio, ad una progressiva scarnificazione di segno ed immagine.
Nel 2007, lavora al ciclo EGG, tecnica mista su carta e su tavola: la forma uovo è qui forza di generazione cosmica, così come custode di silenzio e di radici. Nel 2010, organizza a Bitonto OLEUM rassegna curata da Massimo Bignardi coinvolgendo artisti contemporanei di tutta Italia sul tema dell’olio. L’artista in quella occasione realizza il trittico Viaggiatori della memoria, acquaforte. Sempre nello stesso anno appronta Corsive scritture della pittura, tecnica mista su tela e su tavola, dove l’ulivo, la terra d’origine, le foglie, le radici, sono l’incipit di questa collezione.
Nel 2014, il ciclo scultoreo RADICI@RADICE, propone la forma cono. In corso d’opera è infine, l Fogli di foglie.
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