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Montervino: “Teniamoci stretta questa società”

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Montervino: “Teniamoci stretta questa società”

E’ un vero capitano quello che stamani – in abbondante ritardo – si presenta in conferenza stampa. Francesco Montervino, 34 anni e non sentirli, parla da leader indiscusso e, con la pacatezza e l’intelligenza che da sempre lo contraddistinguono, si sofferma su diversi argomenti. “Questa squadra aveva solo bisogno di tempo – esordisce il mediano tarantino –, che ci fosse la qualità era risaputo. Indubbiamente i risultati aiutano sempre e con la prima vittoria la fiducia nei nostri mezzi è aumentata sensibilmente. Ora dobbiamo essere bravi a mantenere alta la tensione. La classifica? Prima la guardavo perché temevo che le altre potessero prendere il largo, ora non la guardo più. Dobbiamo fare in modo che siano le altre a doversi preoccupare”.

L’ex partenopeo parla del lavoro svolto da Galderisi ed evidenzia i benefici apportati da Perrone: “Galderisi ha sempre attuato quel modulo, la squadra aveva bisogno di tempo per oliare i meccanismi e migliorare la condizione fisica. La mancanza di risultati ci ha demoralizzato, avendo una squadra dall’età media molto giovane: non dimentichiamoci che prima giocavamo con gli under ed ora con ragazzi come Luciani, Perpetuini, Iannarilli e Gustavo che, pur non essendo under dal punto di vista federale, sono comunque molto giovani. Il cambio di modulo sicuramente ha giovato a noi centrocampisti, perché ora abbiamo meno metri da coprire. Probabilmente il nuovo atteggiamento si addice di più alle caratteristiche dei giocatori in organico ma non credo che il precedente modulo fosse del tutto sbagliato”. Sugli “assenti”: “Ginestra e Mounard sono un lusso per la categoria, ma la squadra vince anche senza di loro, questo perché tutti siamo importanti ma nessuno è indispensabile.

Montervino sottolinea poi le differenze tra questa squadra e il Salerno Calcio: “Lo scorso anno, togliendo la stagione sfortunata di Nicodemo,  a parte me c’erano tutti ragazzi alla prima esperienza e che non avevano la struttura fisica che hanno i giovani di quest’anno. Questi ragazzi sono più formati ed esperti e secondo me molti di loro avranno un futuro importante. In più c’è un giocatore di qualità estrema come Mancini”.

Sull’apporto fondamentale del pubblico: “Andare fuori casa e vedere tanti tifosi è motivo di soddisfazione. Un po’ di merito ce lo prendiamo anche noi calciatori, che stiamo riuscendo con i risultati a riportarli allo stadio. Sono convinto che potremo avvicinarci molto alle prime con l’aiuto anche della gente e spero che già da domenica ci siano più persone”.

Il capitano granata si tiene stretta l’attuale società e spera di non rivivere mai più l’esperienza vissuta ai tempi di Lombardi: “Nonostante c’è chi pensa che il sottoscritto abbia tanti soldi per fare investimenti, non è così: pago ancora le conseguenze di quel fallimento. Preferisco un presidente che mi dica a muso duro ciò che pensa, ma che a fine mese paghi”.

Infine una chiosa sulla frangia di tifosi veronesi che a Livorno hanno intonato cori contro il compianto Morosini: “Questa gente deve rimanere sola. Creare un movimento servirebbe solo a darle importanza”.