Il 28 giugno 2014 due eventi importanti cadranno nella stessa data: l’inizio degli Ottavi dei Mondiali 2014 e quello del Ramadan. Come convivranno questi due momenti?
Quest’anno, in occasione dell’inizio degli ottavi di finale dei Mondiali 2014, ricade anche l’avvio del Ramadan, che durerà dal 28 giugno al 27 luglio, quando si concluderà con la festa di tre giorni detta Id-al-Fitr, con amici e parenti che si riuniscono per pranzare insieme e scambiarsi doni.
Per i musulmani di tutto il mondo il Ramadan è un rituale la sua sacralità è fondata sul Corano, secondo cui in questo mese Maometto avrebbe ricevuto una rivelazione dall’arcangelo Gabriele: è il quarto pilastro dei cinque sui cui si basa la religione dell’Islam. Per i credenti si tratta del nono mese del calendario islamico, che oscilla dai 29 ai 30 giorni a seconda del ciclo lunare, in cui ci si astiene dal bere, mangiare, fumare e dal praticare attività sessuali dall’alba al tramonto.
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Camerun, Algeria, Iran, Nigeria, ma anche Francia, sono tanti i giocatori di religione musulmana all’interno di queste squadre che parteciperanno al Ramadan in coincidenza con le partite dei Mondiali 2014. Quanto peserà il digiuno sulle loro prestazioni? Come gestiranno la fame e la sete durante le 12 ore diurne?
In realtà chi fosse impossibilitato a digiunare ha la possibilità di essere sollevato dal precetto, ma appena possibile, dovrà recuperare il mese di digiuno. Nella maggior parte dei casi, agli atleti è lasciata libera scelta, nonostante il Ramadan influisca molto sul rendimento e sulla concentrazione in campo, vista la necessità di modificare i ritmi e le abitudini alimentari.
I giocatori sono liberi di rispettarlo, ma se scelgono di non farlo possono incorrere nelle minacce con gli integralisti, come testimoniano diversi episodi del passato. Infatti, il tecnico portoghese Josè Mourinho, secondo il Daily Star, finì nel mirino di alcuni estremisti islamici per aver sfiorato una lite nel 2009 durante il Ramadan, periodo in cui gli islamici devono astenersi anche dalla rabbia e dalla calunnia.
Altre testimonianze, invece, riguardano più propriamente il calo di prestazione dei giocatori, che in alcuni casi non riescono a reggere le stesse ore di allenamento quotidiano del resto della squadra. Per questo le società più importanti hanno creato un percorso nutrizionale e di allenamento su misura delle loro esigenze.
Come si comporteranno i giocatori di questo Mondiale nei confronti del Ramadan?