Il convegno “Il Mezzogiorno e la ripresa possibile” si è svolto ieri presso Palazzo Sant’Agostino: l’ex ministro D’Alema ha parlato delle problematiche e delle possibilità di rilancio del Meridione

[ads1]Si è svolto alle ore 18 di giovedì, presso il Salone Bottiglieri di Palazzo Sant’Agostino, a Salerno, l’appuntamento con “Il Mezzogiorno e la ripresa possibile”. 

L’evento, organizzato dalla Fondazione Italiani Europei, è stato un momento di riflessione e analisi per cercare di individuare quali sono le aziono politiche  ed economiche che possono permettere il rilancio del meridione.d’Italia.

Al convegno hanno preso parte il sindaco di Bellizzi Mimmo Volpe, il dirigente del Partito Democratico Federico Conte, l’europarlamentare  Massimo Paolucci e soprattutto l’onorevole Massimo D’Alema, attuale presidente della Fondazione Italiani Europei.

L’ex ministro ha definito la questione del mezzogiorno come una “fondamentale questione nazionale” ed ha cominciato parlando della crisi degli ultimi anni:”L’Europa ha perso il 7-8 % della sua ricchezza, mentre in Italia abbiamo perso qualcosa come il 18% della ricchezza nazionale, quindi l’arretramento della capacità produttiva è stato di circa il doppio rispetto alla media europea. Nel mezzogiorno questo fenomeno è stato ancora più accentuato e oggi parliamo di un meridione che produce una ricchezza che è pari al 75% di quella che produceva nel 2007. 

D’Alema ha poi provato individuare le due principali cause per cui l’Italia non riesce a tenere il passo degli altri paesi dell’Unione Europea:”la prima è la produttività del lavoro, il cosiddetto cuneo fiscale, cioè l’incidenza degli oneri sul costo del lavoro. La seconda ragione di difficoltà è lo scarsissimo numero di investimenti.

D’Alema ha quindi sottolineato come per la ripresa del mezzogiorno per riavvicinarci alla media nella crescita europea sia fondamentale avere una strategia: “Grandi progetti di investimenti e misure radicali che offrano un quadro di opportunità. Perché in una politica nazionale del Mezzogiorno è ragionevole che incentivi per l’occupazione rimangano strutturati nel mezzogiorno, così come è importante che ci sia una politica differenziata per le aree meno avvantaggiate ed è li che bisogna concentrare le risorse”.

L’ex ministro ha concluso evidenziando la necessità di una guida politica per sfruttare le enormi potenzialità presenti ed ha sollecitato i suoi amici di partito Michele Emiliano, presidente della regione Puglia e Vincenzo De Luca, presidente della regione della regione Campania a chiedere un incontro al Presidente del Consiglio per affrontare i problemi legati al mezzogiorno. [ads2]