Non c’è romanzo politico che possa descrivere la Salerno degli ultimi anni. Ebbene se così fosse i capitoli da sfogliare sarebbero tanti, la lettura dovrebbe essere coadiuvata da codici giurisprudenziali in uno scenario degno del far west, dove i duelli si combattono in una via di mezzo tra il turpiloquio e l’ipocrisia politica. Lì dove gli interessi regnano, il benessere dei cittadini va a farsi benedire. E’ il caso della Metro di Salerno.
Un progetto, quello della Metro di Salerno, consolidato dall’efficace riscontro dell’utenza e dalla totale mancanza di provvedimenti adeguati da parte dell’Ente Regione, che in barba a specifici accordi tra essa, il Comune di Salerno, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e la Rete Ferroviaria Italiana s.p.a. non è stata capace di essere presente, con un’azione preventiva, a scongiurare la chiusura di un servizio utile e necessario.
Circa 7000 viaggiatori a distanza di pochi mesi, sono stati costretti nuovamente a cambiare le proprie abitudini ed a scontrarsi ancora una volta dinanzi i disagi dei trasporti pubblici “gommati”. La Metro non rappresenta soltanto un’utilità fine alla circoscrizione ferroviaria, bensì, con lo spostamento di alcuni mezzi di trasporto pubblico “veicolare”, ha permesso di potenziare alcune corse nelle zone dove la rete ferroviaria non era presente, beneficiando quindi anche quella parte della popolazione che non usa la metro abitualmente. Altro indice di benessere collegato al servizio della Metro è la riduzione del traffico veicolare, con il conseguente innalzamento della qualità ambientale e della diminuzione di stress cittadino.
Guardando al futuro inoltre, lavoratori e studenti di Salerno e provincia, iniziavano a sognare e reclamare a gran voce il prolungamento del servizio sino a Fisciano, comune dove ha sede l’Università degli Studi di Salerno. E come se non bastasse, oltre al danno, la beffa! Senza il servizio di Metropolitana e senza l’ipotesi di un prolungamento del servizio fino al campus, arriva la decisione della Regione di considerare il comune di Fisciano lontano dalla fascia urbana e quindi più caro da raggiungere con i mezzi pubblici; situazione che ha scatenato le reazioni dell’Assessore alla mobilità del Comune di Salerno Luca Cascone, e del Rettore dell’Università degli Studi di Salerno Aurelio Tommasetti, i quali, con lettera formale hanno espressamente richiesto ai vertici della Regione di considerare il territorio di Fisciano area suburbana di Salerno.
Pertanto è facile spiegarsi il motivo per il quale in una recente petizione a favore della Metropolitana, promossa da alcune associazioni territoriali, la raccolta firma ha registrato un consenso popolare pari a più di 6000 sottoscriventi. Ma adesso facciamo un passo indietro e torniamo alle responsabilità. Esaminando l’Accordo di Programma previsto dai sopracitati Enti, non può non balzare agli occhi il contenuto degli articoli 3 e 5, inerenti agli impegni e alle modalità di erogazione delle risorse finanziarie dell’Ente Regione.
Quanto all‘Articolo 3 (impegni della Regione Campania) ogni commento diviene superfluo: La Regione Campania nell’ambito delle proprie competenze in materia di programmazione dei servizi regionali, si impegna a deliberare [..] l’inserimento dei servizi di collegamento sulla tratta Stazione Centrale FS Salerno – Stadio Arechi in oggetto, nel novero di quelli ferroviari regionali, sentito il Comune di Salerno relativamente alla necessaria riprogrammazione dei servizi su gomma attualmente esistenti, utilizzando gli stanziamenti di cui al successivo articolo 5.
Quanto all’Articolo 5 (impegni del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) fondamentale importanza assume la stringa di riferimento alle risorse finanziarie: Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti conferma il finanziamento già assentito per l’infrastruttura in oggetto. Alle necessità finanziarie derivanti dalla messa in esercizio si farà fronte nell’ambito del contratto di servizi che la Regione stipulerà con l’azienda dei trasporti, con conseguente adeguamento dei trasferimenti di risorse Statali alla Regione per tale servizio di TPL (trasporto pubblico locale), nell’ambito delle vigenti norme di legge [..]
L’applicazione dell’accordo è venuto meno, per far spazio a diatribe politiche che vedono contrapposti Comune di Salerno ed Ente Regione Campania.
Nel frattempo, come dimostra il video inchiesta ad opera dell’Associazione Salerno La voce in capitolo, cresce il disagio urbano legato alla circolazione e ai trasporti pubblici.
“Al di là della questione politica, la situazione deve essere risolta immediatamente. Le problematiche legate alla viabilità, non sempre favorita dalla conformazione del territorio, sono particolarmente accusate dalla cittadinanza” – ha dichiarato Fabio Troisi, presidente dell’Associazione Salerno La voce in capitolo – “ci siamo mossi tra la gente per dar voce al loro disagio. Le Istituzioni, in particolare la Regione, non possono rimanere sorde a questo”.
Intanto anche la Corte dei Conti si è interessata al caso, e indaga per capire come sono stati gestiti i fondi della Metro, stanziati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e destinati appunto alla Regione.
Per vedere l’Inchiesta speciale Metro Salerno realizzata dall’Associazione Salerno La voce in Capitolo, clicca qui.