Fissata al 16 aprile l’udienza di merito dei ricorsi proprosti dai Comuni di Mercato San Severino e di Montoro, insieme al comitato civico Ambiente e Futuro, per la questione dell’impianto di compostaggio
Fissata al 16 aprile 2019 l’udienza di merito dei ricorsi proposti dai Comuni di Mercato San Severino e di Montoro, insieme al comitato civico Ambiente e Futuro, per l’annullamento del decreto dirigenziale regionale con cui si è disposta l’esclusione del progetto di realizzazione dell’impianto di compostaggio in località Prignano (nel territorio di Fisciano, ma ai confini con i Comuni di Mercato San Severino e Montoro) dalla procedura di valutazione di impatto ambientale e, inoltre, per annullare tutti gli atti connessi e conseguenziali, compresi quelli istruttori, non pubblicati e non conosciuti, inclusa l’istanza del Comune di Fisciano di ammissione al finanziamento, e con la richiesta esplicita della assoggettabilità dell’intervento alla Valutazione di impatto ambientale.
Lo comunica l’avvocato difensore del Comune di Mercato San Severino, Vincenzo Scarano:
“All’esito dell’ultima udienza – precisa il legale – il TAR Salerno ha pubblicato ieri un’ordinanza con cui ha ritenuto che per la complessità delle questioni vi fosse la necessità di discutere il ricorso nel merito. Ciò anche alla luce dell’istruttoria già disposta dopo la prima udienza del 18 dicembre, quando il Tribunale aveva ordinato alla Regione Campania di produrre i verbali della Commissione Via-Vas del giugno e del luglio 2018, con i quali dapprima la stessa aveva concluso per l’assoggettabilità del progetto a VIA, per poi rideterminarsi con il parere di luglio per la non assoggettabilità.
“Una decisione che dimostra la delicatezza e la complessità delle questioni poste”, osserva l’avvocato, “ma, nello stesso tempo, l’importanza, avvertita dal Collegio, di adottare una decisione definitiva in tempi brevi. Per queste ragioni è stata riconosciuta la priorità e quindi fissata in tempi brevi l’udienza di discussione”.
“La responsabile iniziativa dei Comuni di Mercato San Severino e di Montoro – ribadisce il Sindaco Antonio Somma – insieme ai comitati civici, uniti, con fermezza, in questa battaglia, scaturisce da un impegno forte e dalla convinzione delle nostre ragioni. Il ricorso amministrativo al Tar costituisce la testimonianza della determinazione su questo versante, a tutela della salute dei concittadini e per la salvaguardia dell’ambiente.”
Piu’ volte in passato il primo cittadino ha ricordato come il progetto sia stato “completamente stravolto rispetto allo studio originario. A seguito dell’istruttoria, la commissione tecnica regionale aveva deciso, secondo legge, di assoggettare l’intervento alla procedura di valutazione di impatto ambientale, come confermano i documenti del 12 giugno 2018, cambiando poi idea quaranta giorni dopo. Il mutato parere è stato trasferito, pari pari, nel decreto dirigenziale regionale di eliminazione della valutazione di impatto ambientale, contro il quale il Comune ha presentato il ricorso”.
“Una decisione, quella della Commissione” – aveva sostenuto Somma –“ gravemente lesiva degli interessi della comunità di Mercato San Severino e dannosa per il territorio”.
Ed aveva aggiunto : “Lo studio preliminare che sottende l’intervento, realizzato negli anni precedenti, presenta significative carenze : è stato sviluppato avendo come prospettiva esclusivamente il territorio di Fisciano ed individuando solo i punti di confine con Mercato San Severino, trascurando il profilo degli impatti ambientali, i vincoli ed il contesto paesaggistico culturale. L’iter amministrativo, che ha avuto inizio nel maggio 2016 con la richiesta di finanziamento alla Regione del Comune di Fisciano in adesione ad un bando pubblico, è stato contraddistinto da una serie di palesi violazioni. Non sono state comunicate agli enti competenti, tra cui il nostro Comune, le integrazioni documentali del Comune di Fisciano, non è stato inserito in questi atti integrativi il nome delle amministrazioni interessate dal progetto, come la legge dispone; ci sono state anomalie procedimentali che inficiano il provvedimento finale, tra cui l’esclusione dal contraddittorio di tutti i soggetti che avevano preso parte al procedimento depositando osservazioni, tra cui la nostra Amministrazione”