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Mercato San Severino, torna la tradizione del falò di “Sant’Antuono”

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Mercato San Severino, torna la tradizione del falò di “Sant’Antuono”

Dopo vent’anni torna a Mercato San Severino il rituale del falò per la festa di Sant’Antonio Abate. Appuntamento il 17 Gennaio in Piazza Ettore Imperio

Il 17 gennaio è la festa di Sant’Antonio Abate e la notte in cui secondo la tradizione gli animali parlano. Ma non solo: è anche la notte del falò che abbraccia il sacro e il profano. Dopo vent’anni, il rituale purificatorio e lustrale del fuoco si ripeterà in Piazza Ettore Imperio di Mercato San Severino, il prossimo 17 gennaio, con un evento a cura dell’associazione il “Cantastorie”, accompagnato dalla musica popolare dei “Tammurriarè”, cibi tradizionali ed intrattenimento.

Sant’Antonio Abate è il beato del fuoco, protettore del bestiame e dei campi. Egiziano di nascita e morto nel deserto della Tebaide il 17 gennaio del 357, il Santo viene raffigurato con un bastone, il fuoco ai suoi piedi, un Tau e un maiale accanto a lui. E’ proprio il fuoco l’elemento che più di tutti, oggi, viene utilizzato per ricordare San’Antonio. In molte zone d’Italia si accendono altissimi falò che simboleggiano la volontà di abbandonare tutto ciò che appartiene ai mesi passati e di rinnovarsi a partire dal primo mese del nuovo anno.

I fuochi purificatori possono essere accompagnati da processioni e celebrazioni che spesso richiamano costumi ottocenteschi. Simbolicamente il falò ha lo scopo magico di riscaldare la terra e invogliare il ritorno della primavera, una visione chiaramente leggendaria che viene tramandata e ripetuta proprio il 17 gennaio, giornata in cui si benedicono gli animali e si preparano cataste di legna che si accendono poi al tramonto. Il Fuoco intenso ci riporta ad antichi culti, miti e riti: antichi significati che, a saperli decifrare, sopravvivono, incredibilmente, fino ai nostri giorni.