Il mercato della casa in Campania nel 2013 ha registrato una diminuzione del 16,9% in termini di fatturato complessivo, attestandosi a 4,2 miliardi di euro: 6 punti percentuali in più, in campo negativo, rispetto alla media-Italia
Il fatturato medio per ogni singola unità abitativa (167.600 euro) è calato di 10.400 euro rispetto ai 2.900 euro della media-Italia. I dati sono stati elaborati dal Centro Studi Ance Salerno sulla base del rapporto dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, pubblicato lo scorso 13 maggio. Gli analisti di Ance Salerno evidenziano che «Il calo delle quotazioni degli appartamenti costituisce il fattore principale del trend in ripresa che emerge dall’analisi Abi in merito alla ripartenza del mercato dei mutui, con un incremento superiore al 20% nei primi tre mesi del 2014 rispetto allo stesso periodo del 2013».
«La dinamica di contrazione delle quotazioni delle unità abitative nel 2013 – sottolinea ancora il Centro Studi di Ance Salerno – è risultata più elevata in Campania, con un fatturato medio per abitazione maggiormente in calo (-10.400) rispetto alle altre regioni dell’Obiettivo Convergenza, dove le oscillazioni sono state molto più contenute rispetto alla media nazionale».
Dal punto di vista del numero di transazioni normalizzate (NTN) la Campania (25.583) ha accusato un calo di poco inferiore al 12% (-11,8%, media Italia: -9,2%). Si tratta della diminuzione in termini percentuali più consistente se rapportata a Calabria, (-11,7%, 10.991), Sicilia (-9,7%, 28.282) e Puglia (-5,8%, 25.141).
Nell’ambito specifico delle dinamiche dei mutui ipotecari, il numero di transazioni concluse in Campania nel 2013 è stato pari a 6.728, con una diminuzione dell’8,2%, superiore alla media Italia (-7,7%), ma comunque inferiore a Calabria (-15,3%) e Sicilia (-10,5%). Al di sotto della media Italia la Puglia con -4,4%.
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Se si considera il capitale complessivo erogato nel mercato delle compravendite, la Campania con 832,4 milioni di euro risulta, dal punto di vista percentuale, in linea con la media nazionale: -10,7% Campania/-10,6% Italia. Diversa la situazione in Calabria con una contrazione del 19,4% e in Sicilia, -11,6%. Migliore scenario in Puglia dove le erogazioni si sono contratte del 7,3%, al di sotto della media Italia.
In tutte le regioni dell’Obiettivo Convergenza, a parte la Calabria (- 4.838), il capitale erogato per unità abitativa ha subito una diminuzione inferiore alla media nazionale (- 4.036): Campania (-3.456); Puglia (- 3.255); Sicilia (- 1.355).
Da sottolineare che rispetto al valore di scambio stimato per le abitazioni compravendute nelle diverse regioni, sempre nel 2013, a fronte di un calo generale, il picco si manifesta in Campania, -16,9%, seguita da Marche e Molise, -16% circa.
Il Rapporto Omi/Agenzie delle Entrate quantizza a livello nazionale, nel 2013 rispetto al 2012, per i mutui ipotecari relativi all’acquisto di abitazioni da parte di persone fisiche, una flessione del 7,7%. L’analisi dei territori regionali individua le perdite più elevate in Molise (-19,0%), Abruzzo (-17,4%) e Calabria (-15,3%). In controtendenza le dinamiche positive in Friuli Venezia Giulia, +6,2%.
«I dati Abi sulla ripartenza dei mutui per l’acquisto delle abitazioni – sottolinea il presidente di Ance Salerno Antonio Lombardi – sono un segnale di rinnovata fiducia delle famiglie e, nello stesso tempo, finalmente segnalano un atteggiamento meno restrittivo del circuito bancario. Ma è lo scenario complessivo che continua a preoccupare fortemente gli imprenditori della filiera delle costruzioni. Se si analizzano i dati del fatturato inerente il mercato della casa in Campania nel 2013 ci si rende conto del vero e proprio crollo che si è verificato. La contrazione del fatturato medio per singola unità immobiliare nella nostra regione è di oltre tre volte superiore alla media nazionale. Questo significa che gli imprenditori dell’edilizia hanno subito un pesante depauperamento del patrimonio aziendale».
«Siamo in presenza – aggiunge ancora Lombardi – di un trend mai verificatosi negli ultimi 30/40 anni che richiede provvedimenti straordinari sia sul versante degli investimenti pubblici, sia dal punto di vista dei finanziamenti alle famiglie che stanno ritrovando maggiore fiducia in questo primo scorcio del 2014. Occorre un piano strategico per sostenere le imprese da un lato e per consentire, contemporaneamente, l’accelerazione della vendita del parco-abitazioni già disponibile sul mercato attraverso azioni concrete ed efficaci, oltre che celeri, di sostegno al credito per le famiglie».