Leonardo Menichini, tecnico polivalente e poco affezionato ad un modulo preciso, imposterà un regime tattico adatto alle caratteristiche dell’organico a sua disposizione
[ads1]Dopo l’esonero di Torrente, amante spudorato del 4-3-3, il ritorno del traghettatore di ferro Menichini gioverà sicuramente alla Salernitana. Nel corso dello scorso campionato di Lega Pro, i moduli più utilizzati dal trainer toscano sono stati il 4-2-3-1, il 4-3-3 e in qualche apparizione il 3-5-2, già provato quest’anno dal mister originario di Cetara ottenendo feedback medio-bassi.
Essendo cambiata quasi per intero la rosa dallo scorso anno, ci vorrà sicuramente del tempo per riorganizzare le idee e gli automatismi di un team che vede come superstiti attivi soltanto Moro, Franco e Gabionetta, quest’ultimo non esattamente un pupillo dell’ex vice allenatore di Carlo Mazzone. Nella gara di sabato pomeriggio che vede il Pescara ospite nel principe degli stadi, molto probabilmente ci saranno degli stravolgimenti di natura tattica non indifferenti che muteranno le sorti di qualche punto fisso della Salernitana. Oltre a Gabionetta, potrebbe risentire del cambio di guida tecnica anche Zito, stranamente collocato in campo da Torrente come mezz’ala sinistra, non adatto all’idea centrocampo roccioso per cui stravede Menichini.
Nell’ipotesi di 4-2-3-1, a rimetterci il posto da titolare dovrebbe essere anche l’autore dell’assist vincente per Coda che ha portato in vantaggio i granata nella gara contro lo Spezia, Ronaldo, in quanto non propriamente indicato per fungere da diga davanti alla difesa essendo un vero e proprio regista di centrocampo. Inutile dire quindi che il cambio Torrente-Menichini andava implementato un po’ prima. Ma tant’è.
I due titolari esterni d’attacco dovranno essere in grado di fare entrambe le fasi perchè ci sarà bisogno di corsa e qualità: i meno indicati in questo momento sono Gabionetta e Zito, guardando il pessimo stato di forma del primo e la scarsa condizione fisica del secondo. Sulla trequarti invece, una duplice soluzione: Donnarumma (5 goal in 13 presenze ) oppure Gabionetta, lasciato libero di inventare e soprattutto esonerato da compiti difensivi, alle spalle di Coda o Tounkara.
Nel caso in cui Menichini volesse optare per la riconferma del 4-3-3, ci saranno comunque dei forti cambiamenti. L’utilizzo della passata stagione di questo modulo ha regalato numerose soddisfazioni al tecnico per un semplice motivo. I tre attaccanti titolari della storica promozione in B, Negro, Nalini e Calil, si completavano per caratteristiche tecniche. Il primo ed il secondo sugli esterni e Calil al centro. In fase di impostazione di gioco, quest’ultimo si abbassava sulla trequarti campo, accuratamente assistito dai tre centrocampisti, dando maggior libertà di inserimento sugli esterni. Non solo quindi Nalini e Negro, ma anche Colombo e Franco, veri goleador della passata stagione.
Se Menichini volesse riproporre questa idea di gioco adesso, a mio modo di vedere, non sarebbe possibile. A meno che non posizioni Gabionetta al centro dell’attacco e, ai lati, un giocatore prolifico come Donnarumma e un centometrista come Gatto creando così una sorta di 4-3-1-2. Ma Gabionetta non è Calil.
Resta da capire soltanto se il tecnico riuscirà a ricompattare lo spogliatoio e ad avere la forza, che Torrente non ha avuto, di far sedere in panchina chi non darà il 100% per la maglia granata.
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