Home Attualità Medico del Fucito ai domiciliari, Polichetti: “Serve una riforma del Sistema sanitario”

Medico del Fucito ai domiciliari, Polichetti: “Serve una riforma del Sistema sanitario”

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Medico del Fucito ai domiciliari, Polichetti: “Serve una riforma del Sistema sanitario”

Medico e caposala del Fucito ai domiciliari, Polichetti: “Resto garantista ma serve una riforma del Sistema sanitario nazionale. Non si scherza sulla pelle dei pazienti”

Medico e caposala del Fucito ai domiciliari, Polichetti: “Resto garantista ma serve una riforma del Sistema sanitario nazionale. Non si scherza sulla pelle dei pazienti”.

«Il ritiro dell’emendamento del dem Marcucci sullo scudo penale ai Medici ed al personale sanitario impegnato senza “armi” e letteralmente a  “mani nude” a fronteggiare l’emergenza Coronavirus, rappresenta l’ennesima vigliaccata politica unita a mancanza di eleganza e rispetto nei confronti di una categoria che, compatta fino alla morte, sta lavando la faccia ad un piccolo Governo di non eletti che, ritardando palesemente l’organizzazione della gestione dell’emergenza, ha messo a repentaglio la salute pubblica di una intera Nazione, completamente allo sbando sia dal punto di vista sanitario che economico». Parole durissime, quelle del dottor Mario Polichetti, responsabile nazionale Udc per sanità ed affari sociali, che attacca senza mezzi termini l’operato della maggioranza alla guida del Paese per il contrasto alla diffusione del Covid-19.

«Va dato atto che, laddove si è partiti in tempo, come in Campania, la tragedia è stata contenuta ed arginata pur nella estrema limitatezza di mezzi e nella costante, sconcertante e goffa latitanza del Governo centrale – aggiunge – Invitiamo le forze politiche che siedono nei banchi del Governo a farsi un approfondito esame di coscienza davanti a Dio ed al popolo italiano sulle proprie responsabilità, non ultima quella di aver, mi auguro inconsapevolmente, provocato la fuga incontrollata dei meridionali del Nord, che ha contribuito ad estendere il contagio a quelle parti d’Italia che la geografia e la storia, forse per un giusto contrappasso, avevano intenzione di tenere protette. Invitiamo i colleghi medici ed il personale tutto del mondo della sanità a riflettere con serietà ed a mente serena, per evitare che, in futuro, la “nave Italia” possa essere nuovamente affidata a nocchieri senza storia e senza volto. Per quello che ci riguarda – chiosa Polichetti – rimaniamo e rimarremo sulle barricate a difendere gli ammalati, gli ultimi e gli indifesi, forti della nostra cultura e sensibilità e ci impegneremo, dal punto di vista politico, ad emendare questo modo indegno e poco professionale di fare le cose».