Si è concluso il convegno “Medicina Personalizzata, dal gene al genere”, tenutosi presso l’ospedale San Giovanni di Dio e presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’UNISA
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Il 28 e 29 settembre 2015, si è tenuto a Salerno, presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona e a Baronissi presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Salerno, il Convegno “La medicina personalizzata: dal gene al genere” organizzato dai proff. Mario Capunzo, Direttore del Dipartimento, e Amelia Filippelli, responsabile dell’Aria Funzionale e docente di Farmacologia Clinica.
La finalità del Convegno è stata quella di proporre una panoramica delle problematiche emergenti nella pratica clinica dalla conoscenza più approfondita delle diversità inter-individuali, ascrivibili alla costituzione genetica del singolo individuo e alle differenze non solo biologiche, ma anche comportamentali, sociali ed economiche tra maschi e femmine.
La Medicina personalizzata, ponendo al centro del processo di cura il paziente con tutte le sue differenze, dal gene al genere, sta contribuendo a cambiare radicalmente l’approccio classico dalla diagnosi alla terapia, fornendo la concreta possibilità di agire in maniera mirata sulla strategia terapeutica da adottare per ciascun paziente, favorendo anche benefici sociali e finanziari per l’intero sistema sanitario.
Durante il Convegno c’è stata l’inaugurazione del nuovo laboratorio di Farmacologia Clinica e Farmacogenetica intitolato alla dott. Michela Grimaldi, giovane brillante ricercatrice prematuramente scomparsa e mai dimenticata da tutti che quelli che hanno avuto il privilegio di conoscerla, apprezzarla e amarla.
Gli argomenti hanno spaziato in tante direzioni, c’è stata la partecipazione di ospiti stranieri, insigni ricercatori italiani e clinici di grande prestigio. È stato riservato uno spazio alle problematiche della Medicina legale, dei Medici di famiglia, ma anche di psicologi che hanno affrontato il tema degli stereotipi di genere e del transgenderismo.
Infine non si poteva non ricordare la grande tradizione della Scuola Medica Salernitana e della sua grande modernità riservando la chiusura del Convegno al ricordo, da parte di una storiografa dell’Università di Salerno, di Trotula de Ruggiero, la più famosa delle Mulieres Salernitanae, le Dame della Scuola Medica di Salerno, dove la scienziata studiò e insegnò.
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