Sarebbe stata data una mazzetta al primario e al caposala del Ruggi di Salerno, per essere operato prima degli altri. Quanto ci riguarda questo “meccanismo” della guarigione?
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Inchiesta al Ruggi di Salerno che potrebbe portare alla luce il giro di soldi che sarebbe stato denunciato dal familiare di un paziente, morto dopo aver ceduto una mazzetta ai medici dell’Ospedale. Si tratterebbe di un intervento chirurgico, urgente, a tal punto da “costringere” questa persona a dare la mazzetta (di circa tremila euro) al primario e al caposala del Ruggi per scavalcare la lista d’attesa ed essere operata subito.
I Carabinieri starebbero investigando nella struttura per comprendere il “meccanismo”, accertarsi che sia solo qualche caso, sperando di non ritrovarsi a scardinare un sistema solido all’interno della struttura, che protesta spesso per la carenza di fondi dati dalla Regione, come sottolinea anche la deputata grillina salernitana Silvia Giordano. La disattenzione degli enti potrebbe essere una chiave di lettura, che metterebbe di fronte a scelte dure e poco amorali.
Anche oggi si potrebbe legge qualcosa del nostro Paese, triste, ma non così lontano dai discorsi che si fanno tutti i giorni a tavola, tra familiari. A volte però, durante queste chiacchierate, ci ritroviamo a programmare un modo per ottenere un nostro diritto. Si potrebbe arrivare così ad accettare, miseramente, la possibilità di corrompersi con gli altri e con se stessi.
La salute è un diritto, su questo non c’è ombra di dubbio, ma anche il rispetto degli altri è qualcosa di sacro.
Chi non sta portando rispetto in tutta questa vicenda? I medici, il paziente, lo Stato?
Una lista lunga di pazienti che attendono di essere salvati, quando gli va bene. Poi, se qualcuno avesse gli strumenti per comprarsi una possibilità, magari anche interfacciandosi con più micro realtà oscure, potrebbe arrivare all’obiettivo finale. Mazzetta. Quanto “ci” piace essere comprati e venduti, quanto ne siamo vittime e quanto incapaci di reagire?
Un’inchiesta sull’uso della mazzetta al Ruggi di Salerno che potrebbe sollevare il polverone del riscatto sociale per qualche giorno, per poi essere di nuovo dentro il meccanismo, dentro il “ricatto”.
Questa è la malattia del nostro Stato, in cui la politica getta le basi e il cittadino non può risollevarsi. “Fortunato”, forse, chi può comprarsi un suo diritto, meno chi non ha neanche questa possibilità.
Fonte “La Città”
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