ll corpo della 19enne Marittima, dimenticato da quasi 2 anni nell’obitorio dell’ospedale Ruggi, avrà finalmente una degna sepoltura
Finalmente troverà un approdo definitivo il viaggio disperato e tragico di una migrante sbracata a Salerno morta e dimenticata per due anni nella cella frigorifera dell’obitorio dell’ospedale “Ruggi”. Come scritto sa La Città, La Caritas cittadina ha fatto già arrivare la bara alla sala mortuaria e nei prossimi giorni si darà degna sepoltura a questa donna che – come tante – ha cercato la strada verso la libertà attraversando chilometri di deserto e poi il Mediterraneo.
Sulla targhetta della cella frigorifera è identificata come “Marittima”. E anche gli addetti della sala mortuaria ormai la chiamano così. Non saprebbero come fare altrimenti, visto che chi sia stata non lo sa nessuno. E tutti ignorano come si sia chiamata. Di lei resta un corpo, dimenticato dal 5 ottobre del 2016 nella cella frigorifera dell’ospedale Ruggi d’Aragona. E rimane quel “marittima” unico elemento che lega quel corpo esanime a una vita vissuta.
La donna è sbarcata in un telo a Salerno durante uno dei tanti approdi di migranti, a bordo della nave norvegese “Siem Pilot”. La ragazza non poteva avere più di 19 anni.Le cause della morte sarebbero state accertate successivamente, ma dai primi esami esterni non risultavano esserci lesioni. Di certo viaggiava da sola perché nessuno l’ha mai identificata, nessuno ha mai urlato il suo nome per chiedere giustizia.