Titolare inamovibile con l’avvento di Perrone, Manuel Mancini è l’unico giocatore da cui la Salernitana non può assolutamente prescindere. Da quando il tecnico romano siede sulla panchina granata, l’estroso centrocampista ha fatto sempre parte dell’undici titolare, ad eccezione della gara casalinga contro l’Hinterreggio, quando un fastidioso virus influenzale lo costrinse a partire dalla panchina. Perrone ha più volte lasciato intendere che difficilmente potrebbe rinunciare a lui, ma stamani in conferenza stampa Mancini ha predicato umiltà. “Non posso dire di essere il più importante – ha dichiarato – magari lo lascio dire agli altri. Io non sono Maradona, quindi ho bisogno degli altri e qui tutti siamo importanti. Quello che posso dire è che mi sento un giocatore che può essere d’aiuto a questa squadra”.
La Salernitana non vince da ben cinque partite, ma per Mancini non c’è nulla di cui allarmarsi: “Questi sono periodi che nel calcio arrivano, dobbiamo solo stare tranquilli ed essere consapevoli della nostra forza. Sono convinto che arriveremo all’obiettivo con tranquillità: con due vittorie potremmo aver chiuso il discorso e già a Fondi potremmo festeggiare la promozione”.
Il futuro di Mancini tiene da tempo in ansia i supporters della Salernitana. Il cartellino del giocatore è di proprietà del Verona, società con la quale non sono stati ancora avviati i contatti. “Del Verona non sento nessuno – ha detto Mancini – spero di farlo al più presto, ma in questo momento non è una priorità. Preferisco prima vincere e poi pensare al futuro. Sono uno che vive alla giornata, non penso al contratto, per ora è secondario. A gennaio ho dato la mia disponibilità per restare, ora la situazione è in stand-by. Chiamate dalla B? Giocare in categorie inferiori dove sto bene non è un problema, ma dipende da tante cose: a 29 anni devo guardare anche ai contratti perché la nostra carriera non dura tanto”.
Tanti assist per il fantasista romano, ma soltanto due gol in questo campionato. I motivi di un bottino personale così magro sono da ricercare nel fatto che “ricopro un ruolo molto dispendioso che mi fa arrivare meno lucido davanti alla porta. Spero di tornare al gol il prima possibile, anche perché – scherza – ho un contratto che prevede un premio alla soglia di dieci reti… ma forse avrei dovuto inserire anche gli assist! Se mi piacerebbe giocare più avanzato? Sì, ma l’importante è giocare, il ruolo lo decide il mister”.
Domenica prossima la Seconda Divisone osserverà un turno di riposo e secondo Mancini la sosta arriva al momento giusto: “Abbiamo bisogno di recuperare in vista delle prossime due settimane in cui ci giocheremo il campionato. Ad Aprilia abbiamo fatto bene ma siamo un po’ calati nel secondo tempo. La condizione fisica non ottimale di questo periodo è dovuta al fatto che non abbiamo svolto tutti la preparazione estiva”.