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Magdi Cristiano Allam a Salerno per il suo ultimo libro

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Magdi Cristiano Allam a Salerno per il suo ultimo libro

Magdi Cristiano Allam ha presentato ieri a Salerno il suo ultimo libro: “Islam. Siamo in guerra”. Presenti tantissimi giovani che hanno assistito interessati all’evento

[ads1]Una delle voci probabilmente fuori dal coro, in questi tempi di vivo dibattito sul terrorismo e sulla guerra che stiamo vivendo, è quella di Magdi Cristiano Allam, noto giornalista di origine egiziana che ha abiurato l’islamismo per abbracciare il cristianesimo.

Ieri ha presentato il suo ultimo libro “ISLAM – Siamo in Guerra” in una nota libreria di Salerno.
Il suo stile lo conosciamo, è pacato ma deciso, ed ultimamente è una voce  presente in tante trasmissioni televisive che si propongo l’approfondimento circa questa nuova guerra.

La presentazione del libro è partita proprio dall’analisi di questa nuova forma di guerra, tema del libro: il giornalista ha fatto notare ai presenti che non ci separa dal nemico – il terrorismo islamico globalizzato – un fronte; i protagonisti di questo conflitto sono cittadini europei, autoctoni, frammentati in microcellule formate da pochi elementi, che operano in modo autonomo, perciò difficili da intercettare e che sono pronti al martirio islamico: morire con l’intenzione di far morire in gran numero e senza distinzione quanti più nemici dell’Islam possibili. Queste caratteristiche rendono impossibile ricostruire l’organigramma del terrorismo islamico.

«Punto nodale del libro è il lavaggio del cervellospiega l’autore – che si attua in luoghi fisici (talune moschee) e virtuali (siti che inneggiano alla guerra santa islamica, ed è attuato attraverso i contenuti dell’Islam stesso; su questo, Magdi Cristiano Allam è chiaro: «il terrorismo islamico, a dispetto di quanto dicano i leader occidentali, non è la negazione dell’Islam, non è violazione di ciò che esso rappresenterebbe ma (…) è l’integrale ottemperanza di ciò che Allah letteralmente prescrive nel Corano e di quanto ha fatto Maometto».

Come in altre circostanze, Magdi Allam ha fatto anche riferimento al genocidio che i cristiani in Medioriente subiscono, purtroppo, anche nel silenzio connivente di troppi grandi della Terra.

Quello che interessa di questo lavoro, secondo l’opinione di chi scrive, è l’attenzione ai testi sacri ufficiali (la traduzione dei versetti riportati nel testo è quella dell’UCOII): con il suo lavoro, Magdi fa riferimenti integrali ad alcuni dei versetti più difficili dei testi sacri islamici, lavoro indispensabile per poter avere una chiara idea dell’oggettiva problematicità posta da alcuni contenuti della religione stessa.

Magdi Cristiano Allam - SalernoQuesta consapevolezza è cruciale: l’invito del giornalista, tutto da cogliere, è un approccio razionale e critico – tanto caro al nostro amato Illuminismo! – alla religione Islamica: bisognerà strenuamente difendere la nostra libertà d’espressione, cioè la libertà di poter criticare ciò che in quell’apparato religioso non è coerente con i principi occidentali (si pensi allo status della donna); è da apprezzare la delicatezza con cui invita ad avere un atteggiamento rispettoso ma critico verso ciò che di questa religione si pone in contrasto con i nostri principi e i valori: si tratta di un atteggiamento da assumere con la stessa libertà ed onestà intellettuale con cui, nel tempo, abbiamo condannato questa o quell’altra ideologia, senza tuttavia criminalizzare qualsiasi persona ci si fosse riconosciuta, ferma restando la sacralità della libertà religiosa; in fin dei conti, non è questo il compimento del rispetto più sincero delle persone? A riguardo, un paragone calzante posto dall’autore è stato posto con il cattolicesimo: come con questa religione si è tanto critici, altrettanto liberi si può essere con altre religioni, non ultima l’Islam.

La pietra di inciampo, in effetti, è questa: se per il cristianesimo i testi sacri possono essere studiati riferendoci a parametri valutativi e critici, per l’Islam il Corano è sic et simpliciter Allah; «Allah si invera e si sostanzia nel Corano: il Corano è opera increata, al pari di Allah»; come spiega Magdi Cristiano Allam, il problema si pone perchè «soprattutto ciò che ha fatto Maometto è assolutamente incompatibile con i nostri valori e la nostra civiltà: (…) ho compreso che le persone possono essere moderate – sicuramente ci sono, persone per bene, con cui si può dialogare – ma l’Islam, per ciò che è nel Corano e per ciò che è stato Maometto, non è moderato»: di fatto, «i musulmani moderati trasferiscono la loro moderazione nella sfera religiosa», come a dire che i musulmani possono essere moderati se non credono appieno.

Cruciale è stato anche l’invito a far attenzione alle relativizzazioni delle violenze compiute, come accade con i paragoni con le crociate o con i testi dell’Antico Testamento, che prescindono dai contesti storici e culturali di riferimento e tendono solamente a decontestualizzare – e in un certo senso a giustificare – questa moderna guerra di religione.

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