Dal 9 al 16 Gennaio si tiene al Tempio di Pomona Luci in Avalon, una collettiva di Arte contemporanea ad ingresso libero aperta dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 21.00, di particolare pregio. Trentatré artisti illuminano Luci d’Artista e Salerno con alcune delle loro più belle creazioni
[ads1] Noi di Zerottonove non potevamo mancare all’esposizione Luci in Avalon e abbiamo chiesto al Direttore Artistico Dina Scalera di presentarci questo meraviglioso evento:
“Questa è la terza edizione di Expo Arte Luci in Avalon che viene fatta ogni anno in occasione di Luci d’Artista.Sono trentatré artisti che provengono da ogni parte d’Italia e dall’estero, tutti bravissimi. Sono molte le tecnicheartistiche impiegate per le opere qui rappresentate perché l’associazione Culturale Avalon Arte (qui il sito ufficiale, qui la pagina Facebook) ha una particolarità: presenta le varie sfaccettature dell’arte, che sono tante, quindi si trova dalla scultura in marmo a quella in ceramica, dagli acquerelli ai dipinti all’olio, passando per l’acrilico e lo spatolato…
Si trova veramente di tutto.”
Ma Luci in Avalon è anche occasione per il riconoscimento di chi, a giudizio dei visitatori, si è distinto tra gli altri artisti.
“Sono otto anni che Avalon ha istituito il premio all’artista più apprezzato: in sala ci sarà un’urna dove il pubblico potrà dare il suo voto per l’artista che preferisce.
Quest’ultimo, al termine della manifestazione, avrà un premio – una targa – dall’associazione. Abbiamo premiato l’artista contemporaneo Virginio Quarta con il premio Nolava, simbolo dell’associazione, creato dallo scultore Biagio Landi.”
C’è un tema comune tra le opere esposte in Luci in Avalon?
“Assolutamente no. Io adotto sempre tema libero perché presumo che l’arte sia libera, quindi dare la massima espressioneall’arte e agli artisti. Quindi non sono assolutamente favorevole ai temi durante le esposizioni.”
Tra gli artisti che espongono le loro opere, era presente anche la Maestra Ida Mainenti, che avemmo modo di conoscere con l’evento Donne in Amore; questa sera, abbiamo avuto l’onore di intervistare Carmela Santi e Marcello Silvestre, le cui installazione destano particolare interesse.
Gli abbiamo domandato di presentarci le loro esposizioni.
Carmela Santi espone qui tre opere: Emozioni e Percorso Interiore 1 e Percorso Interiore 2; della sua arte ci dice:
“Sono molto affascinata dai pieni e i vuoti, le luci e le ombre, da questi giochi di luce. Mi spiace non aver potuto presentare l’opera Emozioni completamente, perchè è composta da una strada e altre quattro mani ma lo spazio non ha consentito.”
Con Marcello Silvestre (qui il suo sito) il discorso è stato più articolato; il taglio delle opere che qui espone ricordano il futurismo e, quando gli
chiediamo di parlarcene, spiega:
“Queste sono stampe di scultura digitale. In pratica, le sculture sono modellate al computer attraverso software che uso anche per il mio lavoro principale – sono architetto – e dopo sono stampate in 3D con questa nuova tecnologia di fusione della plastica. Infine sono rifinite a mano, a pennello, di modo che non è più un’opera seriale, nonostante il processo iniziale possa far sembrare che a ciò porti, ma con la finitura a mano diverrà comunque un prodotto unico perché questo pezzo non sarà mai uguale ad un altro, per come lo rifinisco.
Su ogni tipologia di statua ho sperimentato col tempo diverse finiture legate al concetto che volevo rappresentare. Si va dalle polveri di bronzo agli ossidi per colorare il cemento, varie cere di finitura. Ho utilizzato questa tecnologia per qualcosa di diverso dal solito: solitamente è usata per il design, per la prototipazione dell’architettura.
Ho fuso così due vecchie passioni: il 3D che uso da dieci anni e la passione per la scultura che avevo da ragazzo.”
Noto e apprezzo che, tra l’altro, anche i contorni delle figure, per quanto esse siano realistiche, non sono affusolati e lui ci spiega:
“Volutamente. Con queste forme un po’ spigolose ho voluto denunciare la modellazione al computer, perché il materiale è un po’ bugiardo nella finitura. Infatti il mio processo di modellazione è questo: scolpisco in digitale la figura così com’è, poi con dei software lo rendo poligonale.”
C’è un messaggio che Lei vuole comunicare con la Sua attività?
“In generale la mia ricerca dell’arte è molto legata al figurativo. Sono molto legato al figurativo, nonostante utilizzo una tecnica innovativa. Non vuole essere una critica all’arte contemporanea, però non amo molto l’arte molto concettuale, l’arte che per essere capita deve essere spiegata da pagine e pagine di critici e che non è accessibile da tutti. Attraverso la tecnologia innovativa voglio comunicare un’espressività del bello che forse un po’ si è persa.”
Oltre gli artisti già citati, espongono in questa mostra anche: Anna Avossa, Francesco Bartolini, Cinzia Bisogno, Melinda Borysevicz, Calogero Buttà, Tommaso Campagnuolo, Capuano Daniela, Raffaele Concilio, Antonio Cosimato, Gisèle Dalla Longa, Antonietta D’Amico, Mena D’Antonio, Ugo de Cesare, Milena Gallo, Raffaele La Cava Art, Biagio Landi, Gennaro Pascale, Marco Petillo, Giuseppe Quagliata, Rita Rotunno, Elena Savokhina, Arcangela Scalella, Antonio Scaramella, Sellitti Pietro, Paola Siano, Maria Sibilio, Francesco Tortora, Giuseppe Varuzza, Oriana Vertucci, Rosario Viano.
Eventi come questo sono linfa vitale per il territorio e soprattutto ossigenano la nostra società, particolarmente quando si tratta di collettive d’arte di notevole pregio artistico, almeno nella maggioranza delle proposte che contengono.
[ads2]