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Luca Ward, la voce del Gladiatore al Giffoni. Matteo Renzi alla MasterClass

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Luca Ward, la voce del Gladiatore al Giffoni. Matteo Renzi alla MasterClass

Lo ascolti e sembra di sentire Neo di Matrix, oppure ti immagini di essere nell’arena de Il Gladiatore. Non è finzione. Apri gli occhi e vedi Luca Ward.

Dopo due anni, infatti, l’amato attore doppiatore, torna al Giffoni Film Festival. “Sono impegnato in Puglia per un corto su Giuseppe Fava – esordisce in conferenza stampa –  è stato un valido uomo non solo di giornalismo e attraverso il teatro riusciva a mandare messaggi di denuncia. Cosa che fa molta paura a chi si accorge che iniziamo a pensare con la nostra testa“. Ma cos’è per Luca Ward la Felicità? “I bambini – risponde l’attore – sono loro che ci rendono felici ogni giorno e il Giffoni è la manifestazione che al meglio li rappresenta”.

L’ attore-doppiatore, spende qualche parola anche sul cinema italiano e la sua crisi. “Purtroppo non riusciamo più a lavorare bene e a fare prodotti che attirino l’attenzione di tutto il mondo, come succedeva un tempo. Il cinema importante sta finendo – continua – fare un cortometraggio è già una grande conquista con i tempi magri che corrono“. Ward ricorda poi divertito come l’esperienza del doppiaggio de Il Corvo, del 1994, lo abbia segnato, in quanto lo colpì moltissimo la morte sul set di Brandon Lee. “Da allora – conclude divertito – ogni volta che dobbiamo girare scene con delle pistole vere le faccio controllare per bene!”.

Intanto Matteo Renzi, sindaco di Firenze, ha incontrato i giurati della  MasterClass, sezione dedicata ad una ‘classe scelta’ di ex giurati del  GFF. “Il compito della politica è quello di governare – commenta –  ed è questa la grande sfida. Ma non spetta solo alla classe dirigente cambiare le cose, bisogna che sia un lavoro anche dei cittadini. L’Italia – aggiunge Renzi – è una paese di portatori sani di bellezza, che noi dobbiamo essere in grado di trasformare in opportunità”. E la sinistra italiana? “Spero che la sinistra cambi completamente direzione – precisa – e che sia in grado si squarciare quel velo di autoreferenzialità che da tempo utilizza”. Renzi vorrebbe una sinistra vicina ai modelli americani e inglesi, Obama o Blair per intenderci.

Il sindaco poi confessa che se un giorno dovesse mai diventare Presidente del Consiglio, abbatterebbe subito i costi  della politica: “Il taglio dei costi della politica è la prima mossa da compiere per  essere credibili – precisa – E’ una precondizione fondamentale”. Per Renzi insomma bisogna tornare a credere nella vera politica, vincendo il cinismo e l’ ‘ateismo politico’: “Bisogna eliminare nel cittadino la convinzione che i politici siano tutti uguali e che la politica sia qualcosa  riservati a pochi – aggiunge – la politica racchiude dei valori che devono essere condivisi  con tutti. Spero – ha concluso il sindaco fiorentino – che al posto del cinismo subentri del civilismo”.