Ieri, la Pro Loco Monte Bulgheria, ha ricordato il Canonico Antonio Maria De Luca (1764-2014), con una corona commemorativa e il dibattito. Infine il concerto dell’Orchestra da Camera del Cilento e Vallo di Diano, presso l’auditorium comunale
Da circa un anno l’Orchestra del Cilento sta dimostrando quanto vale, quanta passione e professionalità c’è nella filosofia dell’Associazione La scala di seta, che ha trasformato le parole in fatti, dando ai giovani musicisti uno spiraglio di speranza, un canale in più attraverso cui esprimersi, ma soprattutto tentare di fare della musica anche una professione, che porta un guadagno dignitoso agli artisti restando nel proprio territorio.
Molte tappe, tutte con funzioni e occasioni diverse, un repertorio che tocca tre dimensioni musicali: tradizione classica, canzone napoletana, musica per film, e spesso s’inserisce il campione mondiale di organetto, Alessandro Gaudio, di San Giovanni a Piro (Salerno). Non solo, anche brani accompagnati da coreografie o dal Coro Kamaraton Cantus di Camerota.
Voci sempre belle e toccanti, che interpretano con sentimento, brani di grande fama: il soprano Teresa D’Alessandro, Beatrice D’Alessandro, il baritono Oreste D’Alessandro. Manfredo D’Alessandro poi, uno dei maestri dell’Orchestra, sicuramente però l’ideatore, elegante e rassicurante, guida i musicisti che esprimono sempre più sicurezza. Giovanissimi e professionisti della musica, l’Orchestra si presenta sempre variegata, e la musica eseguita passa dalla sensibilità artistica dei maestri di turno: memorabile la serata diretta da Pantaleo Cammarano (leggi QUI), geniali e particolari gli arrangiamenti del giovane Manfredo (leggi QUI), in continua sperimentazione. Eseguire la musica, come più volte ho detto, non è una mera lettura delle note, ma immersione in un testo ricco di segni grafici, dove in ognuno c’è l’eco di un sensazione, di un’emozione, di un significato, un’immagine. Manfredo lo sa bene, perché le sue interpretazioni sono sempre personali, mettendo una parte di sé, della sua sensibilità, come un artista.
Ieri, 24 ottobre, l’Orchestra ha di nuovo emozionato, come la prima volta. Il pubblico, non giovanissimo purtroppo, si è commosso e metaforicamente inchinato di fronte alla bravura, alla dedizione e all’intensità delle interpretazioni, soprattutto durante le parti canore, e in brani come Titanic, in cui spicca il flauto di Vincenzo Nicolella, e l’oboe di Giovanni Burriello nel tema Gabriel’s Oboe, di Ennio Morricone. Grandi emozioni, il pubblico è bramoso di emozioni, belle e vere (la società dovrebbe esserlo sempre).
La cultura e l’arte non sono slogan politici, né favoritismi, né contentini. La cultura è una missione, seria, che pochi possono permettersi di fare: solo le persone che hanno avuto la sensibilità giusta, forse la fortuna, di incontrare la bellezza del sapere e poi dell’arte. Ci vuole impegno, costante, perché chi ama la cultura, ama il prossimo, e vuole donargli il meglio, tutto ciò che di più stimolante e interessante possa esistere. Questo non è quasi mai compreso. Tra le tante piccole realtà che si muovono verso la valorizzazione del mondo artistico e culturale si possono inserire tutti coloro che formano e lavorano, con costanza, all’Orchestra da Camera del Cilento e Vallo di Diano. La missione di queste persone non si esaurisce in occasioni estive, per mostrarsi o guadagnare, apparire davanti al turismo, alla massa, per poi scomparire dalla scena. L’Orchestra dell’Associazione La scala di seta è viva, e vuole cultura. Cerca piccole e grandi realtà, si sposta, si rivolge anche ai pochi interessati, perché la riuscita di un concerto non è avere il numero, ma farlo, dare una possibilità. Possibilità che si coltiva e si programma tutti i giorni, e non si suona in base alle stagioni favorevoli, si va a suonare perché è di vitale importanza per chi lo fa e per chi crede nella cultura. Chi fa cultura, opera concretamente, senza lamentarsi mai.
Questa è l’Orchestra del Cilento. Dare una possibilità, educare alla musica classica, ma soprattutto al concerto da camera, rivalutare luoghi spesso abbandonati come gli auditorium e i teatri, anche i cinema poco usati, per offrire un servizio. Arrivare gradualmente ai giovani, chissà, sfatando questo strano e malefico stereotipo, a volte politico, che un concerto in teatro è noioso, vecchio, per una nicchia. Venite ai concerti dell’Orchestra, e capirete che nessuno potrà sottrarsi all’emozione, nessuno ne uscirà indifferente.
L’Orchestra del Cilento NON suona solo d’estate, è una sorta di titolo antitetico a quello del recente film La mafia uccide solo d’estate; perché delegare la mafia solo a un periodo dell’anno, lontano dal momento in cui viene pronunciata questa frase dal padre del protagonista, significa quasi distaccarsene, avere un atteggiamento di quasi totale indifferenza nei confronti di ciò che invece è radicato, e produce danni irreversibili nel caso della mafia, ma meravigliosi nel caso dell’Orchestra. E’ una realtà che esiste e dobbiamo diventarne consapevoli. Se con la mafia è “giustificato” prendere le distanze e sperare che sia tutto lontano da noi, con la cultura questo non è possibile e giusto. Escludendo la cultura e l’arte dalla nostra vita, è come dire che “la mafia uccide solo d’estate”.
L’Orchestra da Camera del Cilento e Vallo di Diano continua a camminare nel territorio, e vi invita il 12 dicembre a Vallo della Lucania, presso il teatro La Provvidenza.