Sabato 28 dicembre, L’Ira dell’Agnello, progetto folk di Giulio Santaniello, si è esibita live a Roccapiemonte, nella cornice del Metro Quadro Cafè.
L’Ira dell’Agnello è un progetto nato nel 2009, con un unico componente fisso, compositore e scrittore, Giulio Santaniello. Il primo album, “L’Uomo, l’Amore e la Morte” è stato pubblicato dalla Frohike Records. Il secondo album “Caligine”, autoprodotto, è stato rilasciato nel 2012. Il genere è un mix sperimentale fra neofolk e psycho-folk, con intermezzi recitati e ambient. I testi riguardano principalmente i temi della natura, l’amore, la vita e la morte, Dio e Satana, il tempo, visioni e sofferenze. Occorre anche rilevare come il nome, L’Ira dell’Agnello, sia un ossimoro di chiara derivazione biblica.
La serata è iniziata con un set di musica a tema neofolk, dai Current 93 ai Death In June, passando per i Of the wand & the moon e Sol Invictus, per introdurre il pubblico in una dimensione “mistica”. L’esibizione vera e propria è iniziata verso le 23, con una buona affluenza di pubblico. L’Ira dell’Agnello, che oltre alla chitarra di Giulio Santaniello ha visto la collaborazione di Ludovico Rescigno alla batteria, Andrea Barone alle tastiere e Emmanuele D’Antonio alla seconda chitarra, ha fatto risuonare le note di numerose canzoni estratte dai vari album del progetto: La corona, Il martirio, Teneretenebre, Luce bemolle, L’uomo che cade, Su l’opra de lo Satanasso, Sulle vie del discernimento, Il vento, Damnatio memoriae.
A fine concerto abbiamo avuto il piacere di raccogliere le impressioni di Giulio Santaniello: “Stasera molti dei presenti erano amici, ma non mancavano persone incuriosite dal particolare nome e genere del progetto. Si è subito creata un’atmosfera molto intima, rilassante e psichedelica. La musica, non essendo rumorosa e disturbante, permetteva al pubblico di meditare sui testi e di far propri i concetti espressi. Sono stati eseguiti brani del primo e del secondo album e tre cover; l’acustica era buona e senza particolari problemi. Sono molto soddisfatto della serata: era come essere a casa. Ludovico è stato impeccabile, stessa cosa Andrea. Emmanuele, inutile dirlo, è stato come il prolungamento delle mie braccia”.
L’Ira dell’Agnello è un progetto atipico: ha poco a che fare con la realtà che ci circonda e vive di ricordi nostalgici, speranze opache, cose che, sfuggendo ai nostri occhi, giungono in una dimensione metafisica. Tutto ciò che viene creato è sempre frutto dell’immaginazione di un’anima delicata e fragile che non riesce ad accettare la grigia realtà e cerca un nascondiglio sereno e appartato: ma quando tutto sembra essere finalmente depurato dal veleno umano, ecco il risveglio e il ritorno in una dimensione di mostri e demoni.
L’Ira dell’Agnello è, dunque, un continuo tentativo di evadere dal reale; le canzoni di Giulio Santaniello sono fatte per essere suonate alla natura, ma non all’uomo, visto come l’inquinatore del tutto. Una visione della vita oscura, ma non priva di fiducia: quando le tenebre sembrano occultare anche il minimo bagliore, a prevalere non è la disperazione, ma la speranza.
L’Ira dell’Agnello è anche su Facebook: https://www.facebook.com/liradellagnello?fref=ts
(foto a cura di Paola Giudice)