L’Amministrazione di Capaccio Paestum ha trasformato un’area degradata in riva al mare, in località Linora, nel Linora Village, la nuova area eventi del Comune
“Ne siamo profondamente orgogliosi perché abbiamo vinto una scommessa, quella di aver fatto rinascere, dalle ceneri dell’incuria più totale, un’area che oggi è un luogo di incontro, di musica, di cultura, un attrattore turistico riconosciuto ben oltre i confini comunali”.
A parlare così è il sindaco, Franco Palumbo, evidenziando la bontà di un progetto che ha consentito all’Ente di riqualificare un’area, destinata a diventare sempre più in futuro un polo d’attrazione per il turismo nel Cilento.
Il primo cittadino di Capaccio Paestum coglie anche l’occasione per fare chiarezze sulle somme economiche sostenute dall’Ente per la rinascita di un’area che resterà, per sempre, un patrimonio di tutti i cittadini.
“Ho letto di numeri, di cifre, di dati gettati nel calderone dell’improvvisazione, che rischiano di generare, se non si fa un’analisi approfondita, che tenga conto anche degli aspetti valoriali e non esclusivamente delle cifre, solo confusione, soprattutto nell’epoca dei social dove, purtroppo, diventa verità anche la notizia di un’asino che vola” – aggiunge Palumbo – “Le cifre inserite nella delibera comunale per candidare il progetto del Linora Village al POC della Regione Campania erano di previsione. L’importo esatto, 447.293,77 euro, deve essere depurato dei costi relativi alla realizzazione dell’Arena e del cartellone artistico, costi tra l’altro sostenuti anche negli anni precedenti senza poi ritrovarsi mai nulla“.
“Il dato reale, che chissà per quale motivo non è stato evidenziato, – rincara la dose Palumbo – è che quest’Amministrazione ha investito per riqualificare un’area, oggi apprezzata da tutti, circa 110mila euro, a cui devono essere sottratte le somme introitate dall’Ente per l’annualità 2018, che ammontano, tra chioschi, parcheggi, servizi e sponsorizzazioni, a circa 50mila. In definitiva, quindi, l’Amministrazione comunale, spendendo circa 60mila, ha ridato vita a un’area che, prima rappresentava solo degrado e incuria, oggi produce ricchezza economica, sociale e culturale. Pensate che negli anni passati si spendeva esattamente il doppio, 120mila euro tra le spese per il montaggio dell’Arena per i servizi forniti al PAE e per l’organizzazione degli spettacoli nell’area archeologica.
Di tutto ciò non è rimasto nulla, se non una serata trascorsa ad ascoltare l’artista preferito, mentre del Linora Village resta un patrimonio del Comune e di tutti i cittadini, un attrattore turistico che ha oltrepassato i confini nazionali, un luogo in cui vorrebbero confluire con le loro iniziative anche Comuni limitrofi, tra i quali Agropoli, perché ne hanno apprezzato e colto l’intervento”.
Infine, il sindaco Palumbo fa anche un bilancio sulle presenze che sono state registrate in questo primo anno al Linora Village, tra gli spettacoli a pagamento o semplicemente tra coloro che hanno usufruito dello spazio con i chioschi, con l’area attrezzata per i bambini e con l’accesso libero in spiaggia.
“Solamente gli spettacoli a pagamento hanno fatto registrare circa 15mila presenze, con un massimo raggiunto nella serata con il disc jockey Bob Sinclar. Lo stesso artista, qualche giorno dopo, ha telefonato dalla Spagna, complimentandosi per l’arena realizzata e manifestando subito la sua disponibilità a ritornare. – puntualizza il primo cittadino –
L’intero Linora Village, anche nei giorni durante i quali non c’erano spettacoli, ha fatto registrare oltre 30mila presenze grazie alla possibilità di usufruire di sei chioschi attrezzati per la somministrazione di cibi e bevande con relativi servizi igienici gratuitamente, di un’area per i più piccoliche ha attirato anche tantissime famiglie, di un accesso libero alla spiaggia che in quella zona era stato sempre precluso negli anni addietro, senza tralasciare la messa in sicurezza della viabilità con la realizzazione di attraversamenti pedonali rialzati in un tratto dove prima le auto sfrecciavano come in Formula Uno.
Tutto ciò, anche alla luce di quanto accaduto l’altra mattina con l’investimento di una donna sulle strisce pedonali lungo via Magna Grecia, fa capire quanto sono utili queste soluzioni, che cercheremo di attuare anche negli altri punti più critici del nostro territorio. Numeri strabilianti anche per le interazioni sui social con oltre 200mila persone raggiunte solo nel periodo ferragostano, senza fare alcun tipo di attività di sponsorizzazione con post a pagamento. Stiamo, inoltre, già valutando la possibilità di far vivere quest’area anche nel periodo invernale e molto presto vi informeremo. Quindi, al di là delle cifre e dei ricorsi, resta un dato di fatto, quello di aver dato un valore molto più profondo a un’intera area, ciò che stiamo cercando di fare su tutto il territorio per tirarlo fuori dal pantano in cui era stato intrappolato”.
“Questa terra va governata con delle decisioni coraggiose che guardino molto al di là dell’ordinario, perché Capaccio Paestum porta una responsabilità a livello mondiale in quanto Patrimonio dell’Umanità e località esemplare per l’intero territorio, ma anche per l’intera regione e anche a livello nazionale. – conclude il primo cittadino –
Quindi, le scelte di Capaccio Paestum devono assolutamente aprire le porte all’innovazione, alla capacità di orientare le politiche, specie quelle del turismo e della cultura, inserendo dei parametri che (come quelli del turismo 4.0) ci portano ad offrire un sistema integrato completo in risposta alle esigenze del mercato che noi, conoscendole, non possiamo far finta che non esistano. La scelta del Linora Village segue queste logiche, che sono di habitus e non soltanto semplicemente di località deputata agli spettacoli.
Inoltre, bisognava anche risolvere il nodo focale del liberare le colonne doriche di Paestum da quello scempio che non può più essere perpetrato, ossia di edificare un’arena transitoria nel periodo estivo per dedicare alcune serate a spettacoli che con quel comparto non hanno nulla a che vedere, e che spesso sono state oggetto di pesanti critiche anche da parte di persone competenti. Per questo motivo, bisogna essere al passo con i tempi, avendo la capacità di anticipare e molto spesso anche di intavolare dei percorsi che oltre all’immediata realizzazione vadano anche incontro al sogno, perché attraverso delle scelte che sono anche corredate di questa componente noi possiamo costruire un futuro duraturo, che dia delle risposte capaci di rimetterci in gioco e di tirarci fuori dal la palude. Capaccio Paestum ha questa responsabilità.
È chiaro che possa essere difficile da comprendere un lavoro che va molto oltre rispetto all’ordinaria amministrazione, ma noi abbiamo la responsabilità morale e politica di dover dare queste risposte. Questo è il programma politico con cui Francesco Palumbo ha raccolto il consenso dell’intera comunità, che poi è diventato il consenso di tutto il territorio che guarda a Paestum come faro e come punto di riferimento, cosa che da anni, purtroppo, non succedeva più”.