Durante la terza giornata di Linea d’Ombra, il gruppo di cortometraggi in gara è stato di sicuro il più sperimentale tra quelli visti fin’ora.
La sessione si è aperta con Dedowtschina, del russo Potapenko. Il protagonista della storia è Kolia, disertore dell’esercito durante la guerra in Russia e rifugiato dalla sorella in Germania per evitare la rappresaglia. Nel salvare la vita di un bambino, figlio della giovane vicina di sua sorella, il soldato fuggitivo attira l’attenzione. Un piccolo errore che si trasformerà in quello fatale. I flashback costruiscono il senso della fuga, mentre il montaggio circolare del racconto usa il flashforward come arma di nesso temporale. Un lavoro, in definitiva, senza tante pretese, ma che riesce a spiccare grazie al “tempo” usato come gioco narrativo.
L’unico corto di animazione finora, è stato Ziegenort, del polacco Tomasz Popakul. Lo stile è quello di un noir dal tratto classico, miscelato a un’illuminazione sperimentale e ad un’animazione vibrante, nel vero senso della parola. È la storia di un ragazzo mezzo pesce, che guarda caso lavora con suo padre pescatore nel piccolo borgo marittimo. La pubertà del giovane anfibio, i primi amori non corrisposti e il suo spirito acquatico lo porteranno ad assumere strani atteggiamenti, fino alla scelta di immergersi e cadere in quella stessa rete usata per catturare pesci. L’emarginazione e l’ambiguità spirituale vengono affrontati in uno stile sicuramente nuovo, che però si trasforma in una sperimentazione a tratti molesta per la poca armonia dei disegni in movimento.
Dall’animazione si passa al totale silenzio, con Sessiz /Bé Deng, che significa appunto Silenzio. Il lavoro del turco Yesilbas narra di una donna, Zeynep, che vuole visitare suo marito in prigione, a Diyarbakir. Il problema è che in prigione è permesso parlare solo la lingua turca, e la donna parla il curdo. Oltre a questo è vietato portare qualsiasi cosa ai prigionieri, così le nuove scarpe comprate per suo marito passano dai suoi piedi a quelli di lui nel totale silenzio dell’incontro, e del corto. Una denuncia all’assurdità di regole imposte da leggi culturali. E una dimostrazione del fatto che il silenzio, quando è un dovere, pesa più di tante parole. Sensazione trasmetta perfettamente anche allo spettatore.
Zombi, dello spagnolo David Moreno, è il lavoro che in sala ha ricevuto più apprezzamenti. Come da caratteristica sintesi spagnola, i dodici minuti del corto sono bastati per raccontare una bella storia umana e familiare. Un divertente nonno che dimentica le cose, che in inverno gira nudo per casa, ma che a tratti è lucidissimo, chiede alla famiglia di poter prendere la sua ultima decisione in modo sereno e cosciente. Un tema delicato trattato con la leggerezza di un giovane regista che ha intuito e saputo cogliere il lato ironico della vita.
La scelta di seguire e chiudere la sessione con Flytopia ha lasciato sorpreso la maggior parte del pubblico, per non dire nauseato. Il corto è diretto a quattro mani dall’inglese Karni e l’ungherese Saul, che dal 2005 fondano un determinato stile fotografico con elementi animati e fantastici. In questo caso i protagonisti sono gli insetti, tanti insetti! Una casa infestata e un uomo a limite di una crisi di nervi sono gli ingredienti di un racconto non consigliato a chi non sopporta la loro presenza e visione. L’unico modo per resistere è convivere con la ripugnante realtà casalinga e collaborare con gli infiniti piccoli animali che la occupano; al punto tale da convertili in coinquilini e amanti, e dando loro in pasto la propria donna. Un lavoro particolare che lascia un prurito su tutto il corpo!
La sessione dei lavori in gara è stata poi accompagnata dalla visione di “L’ultimo pastore”, un docu fiction del regista Marco Bonfanti, che narra la vita dell’ultimo vero pastore rimasto a Milano con le sue oltre 1000 pecore. Un lavoro che merita un’analisi più dettagliata e che sarà protagonista dell’articolo a seguito di queste cronache.
La giornata di oggi vede alle ore 19:00 la proiezione degli ultimi 8 cortometraggi in gara, alle ore 20:30 l’incontro con i registi delle web series, alle ore 21:45 lo spettacolo teatrale di Silvana Grasso “il difficile mestiere di vedova”, e infine alle ore 22:30 l’annuncio dei vincitori dei due concorsi.