Michele Gentile, dalla sua libreria di Polla Ex libris Cafè, non può che rispondere presente al Libro sospeso per Mosul
Un membro del corpo accademico di Mosul, conosciuto con lo pseudonimo di Mosul Eye (nell’Iraq appena liberata dall’Isis, addirittura è necessario nascondersi anche per raccogliere libri onde evitare spiacevoli conseguenze ai familiari), ha lanciato una campagna internazionale per ricevere donazioni di volumi attraverso il suo blog.
Dopo l’occupazione della città irachena del giugno 2014 ad opera dell’Isis, infatti, gran parte dei libri dell’università di Mosul sono stati bruciati perchè ritenuti blasfemi.
Corsi e ricorsi storici: nel nostro Cinquecento vi era l’Indice dei libri proibiti che risparmiava solo i testi conformi alla morale cattolica; nel ventunesimo secolo, la barbarie del fanatismo terrorista ha consegnato alle fiamme gran parte del volumi universitari, eccezion fatta per alcuni libri, soprattutto di chimica, utili ai terroristi per fabbricare esplosivi.
Ora che Mosul appare finalmente libera dalle orde oscurantiste, la strategia di Mosul Eye si è mossa secondo una duplice direttiva: da un lato il prof iracheno, assieme ad alcuni volontari, è riuscito a recuperare circa 2.000 libri scampati alle fiamme, tra cui anche qualche manoscritto raro; dall’altro, il blogger ha promosso iniziative volte a ricostituire un patrimonio librario apprezzabile per l’università irachena.
I primi volumi sono arrivati dalla vicina Baghdad, poi è stato il turno dell’Europa e infine degli Stati Uniti.
L’Italia, dal canto suo, per sostenere la battaglia di Mosul Eye, ha lanciato la campagna Un libro sospeso per Mosul, rivolta ad associazioni e a privati in grado di poter donare libri alla martoriata Mosul.
Michele Gentile, ideatore a livello nazionale di Un libro sospeso, l’iniziativa che, assieme a tante altre messe in campo dal vulcanico librario di Ex Libris Cafè, invoglia da sempre i lettori ad acquistare due libri, uno per sè e l’altro da regalare a chi ne faccia richiesta, ha subito sposato l’iniziativa:
i libri raccolti nella mia libreria grazie alla generosità dei lettori, sono gia’ pronti per essere spediti a mosul. – mi dice per telefono michele – io però, con le mie limitate forze, posso fare ben poco.
vorrei, data l’importanza della posta in gioco per mosul, ma anche per lanciare un segnale forte a sostegno della cultura, che ci fosse maggiore condivisione per “un libro sospeso per mosul” soprattutto in Campania e a Salerno in particolare.
Noi, in uno con Gentile convinti che “quando il culto prevale sulla cultura, inizia il fanatismo”, non possiamo che invitarvi alla massima condivisione per “Un libro sospeso per Mosul.”
Grazie.