“La bambina che voleva amare” il primo romanzo della giornalista Adele Oriana Orlando è arrivato anche a Battipaglia
Il romanzo “La bambina che voleva amare” è stato presentato lo scorso 22 novembre, ospite della speciale rassegna “Martedì Letterari”, organizzata dall’Associazione Rinascita Commercianti Battipaglia e AIB (Associazione Italiana Biblioteche).
A moderare l’incontro il giornalista battipagliese, Andrea Picariello. L’incontro è stato infatti uno dialogo sui temi trattati dal libro di Adele Oriana, che sono i più disparati perché fanno parte della nostra quotidianità: famiglia, società, istituzioni, scuola, professioni, depressione, violenza, bullismo.
Pubblicato dalla casa editrice torinese Land Editore, il romanzo è incentrato sul difficile rapporto madre-figlia. Protagonista è Alice, una bambina alle prese con una madre dalla personalità tossica e respingente, che sembra detestare l’idea stessa della maternità e del doversi prendere cura di qualcuno che non sia se stessa.
Adele Oriana Orlando – la biografia
Mi chiamo Adele Oriana e vivo tra il lago di Garda e la Val di Sole. Sono diventata giornalista proprio per la passione che ho fin da quando ero bambina, quella di raccontare le storie degli altri. La scrittura mi è servita anche per conoscere me stessa, per sciogliere i pensieri e le preoccupazioni a fine giornata e, spesso, per sopravvivere ai momenti più difficili che tutti ci troviamo a vivere. Sono un’emotiva e vivo costantemente con il cuore aperto, sentendo tutto ciò che accade con la pancia e vivendolo intensamente.
“La bambina che voleva amare” – la sinossi
Chi è Alice? Una bambina nata da una donna che non riesce ad amarla, né a diventare culla e poi casa dove poter vivere in maniera naturale. Una bambina nata in un mondo privo d’amore, che sembra volerla respingere in ogni modo. Non tutto è nero, però, nella vita di questa creatura, prima bambina e infine donna, nata sotto un “cielo avverso”: ci sono intorno a lei punti di luce che la aiuteranno a superare ogni cosa. Punti pieni d’amore, quell’amore che lei è così ansiosa di donare a qualcuno.
La bambina che voleva amare non è nient’altro che questo: la storia sommessa, a tratti crudele ma sempre straordinariamente verosimile e vivida, di una bambina costretta a diventare adulta troppo presto, che ha imparato a non sentire il corpo e che scoprirà, stretta nella morsa della depressione, l’importanza della gratitudine, nonostante tutto.