Alla ricerca dell’equilibrio perfetto che fa incontrare la musica elettronica con quella elettrica, i Libra lanciano il loro primo CD dal titolo Sottopelle, definito da Rolling Stone un’innovazione nel genere.
I Libra sono una band romana che sotto la direzione artistica di Antonio Filippelli prendono forma tra box, stanze sbiadite, piccoli studi di registrazione, synth e laptop. La band è di un genere innovativo: il quartetto lavora sperimentando diverse sonorità tra la musica acustica e elettrica, cercando di fondere queste due anime in un solo corpo. La band s’inserisce nel panorama locale con il brano La Calma, il primo singolo che ha anticipato Sottopelle, il loro disco d’esordio. Il videoclip viene lanciato in anteprima su La Stampa.it, ottenendo tantissime visualizzazioni.
L’album concede molta importanza alle nuove sonorità, che s’inseriscono fra le parole di testi che parlano in maniera “diretta e chimica” della vita, del sesso, della droga, raccontano storie di ragazzi e ragazze, fino a far diventare la voce un ulteriore suono. Le sonorità electro incontrano la canzone d’autore, dando vita ad un sound minimale e internazionale, con un messaggio diretto e chiaro: Rolling Stones ha definito la loro musica “una rivelazione a metà strada tra canzone d’autore ed electro”.
Anche i Libra hanno avuto l’onore di sedersi sul divano di ZerOttoNoTe per rispondere ad alcune domande.
- Domanda di rito a chi si presenta al salotto di ZerOttoNoTe: Come nasce l’idea del vostro nome e della vostra musica? Libra come bilancia presumo….
Sì, l’idea della bilancia c’è e rimanda a quella più ampia dell’equilibrio. In tutto quello che facciamo c’è una ricerca di stabilità, ed è proprio questa che troviamo quando suoniamo: ognuno è nella sua dimensione, ma, insieme, facciamo tutti parte di un organismo statico e sospeso. La musica risente di questa idea, gli arrangiamenti sono volutamente scarni, con pochi elementi; abbiamo cercato di mettere i suoni nella quantità che ci sembrava giusta, non di più non di meno, come se incastrandosi tra di loro formassero un qualcosa di più grande e definito.
- Il vostro genere è Electro-Minimal, di respiro internazionale con cantato italiano, come mai questa scelta?
Tutti noi ascoltiamo molta musica elettronica, soprattutto estera. Siamo sempre stati interessati alla sperimentazione in ambito musicale, alla contaminazione per creare qualcosa di “nuovo” e interessante, in più, ci affascina la possibilità di creare e plasmare suoni, dando il giusto spazio ad essi all’interno dell’arrangiamento. Capendo queste nostre esigenze non potevamo, né volevamo rinunciare alla componente elettro-minimale. Per quel che riguarda l’italiano invece, è un discorso di comunicazione e ascolti che ci ha accompagnato da sempre.
- Rolling Stone vi definisce una rivelazione a metà strada tra canzone d’autore ed electro. Voi come vi definireste?
Devo dire che finora siamo stati fortunati con recensioni e articoli, spesso il messaggio musicale è arrivato e siamo molto contenti di questo. A tal proposito la definizione di Rolling Stone ci rispecchia, l’electro è sicuramente una parte predominante della nostra musica e la canzone d’autore è stata altrettanto importante, specie nella fase di scrittura dei testi. Ci hanno definito anche “metodici”, forse questo è l’aggettivo che sentiamo più nostro.
- Quest’anno avete avuto un’agenda molto piena di eventi, apparizioni e interviste e a novembre il vostro album d’esordio. Com’è stato, per voi, questo entrare nel mondo dei grandi artisti?
Non ci sentiamo grandi artisti, ma siamo sicuramente contenti dei risultati, anche se piccoli, che stanno arrivando. Le cose più belle da quando è uscito il disco sono quelle forse più semplici ma non scontate: i messaggi che ci arrivano, scritti da persone che magari si sono rispecchiate in un particolare testo o in una specifica canzone. Alcuni ci hanno scritto di avere apprezzato particolarmente la ricerca delle sonorità, altri hanno sentito in noi una tensione verso qualcosa di nuovo; la musica è comunicazione ed è fantastico e fondamentale per noi instaurare un dialogo.
- Parliamo del vostro CD: com’è stato il lavoro per realizzarlo?
C’è stato un anno di lavoro dietro: all’inizio abbiamo deciso di confrontarci e trovare gli ascolti comuni e abbiamo parlato molto per capire come potevamo racchiudere queste influenze in qualcosa che fosse nostro. Con l’aiuto del nostro produttore artistico, Antonio Filippelli, siamo riusciti a sintetizzare molte idee e sensazioni che volevamo facessero parte della nostra musica.
- Abbiamo notato che i testi, nonostante trattino argomenti semplici e alla portata, hanno un alcunché di particolare, quasi mistico. Come vengono elaborati?
In realtà nella scrittura dei testi, molto tempo richiede la scelta del tema: per noi è importante che sia vero e condiviso e, quasi sempre, nasce da qualcosa che abbiamo vissuto in prima persona. Il lavoro successivo ha sicuramente a che fare con la musicalità delle parole: delle volte è il brano stesso a suggerire le lettere giuste. Una cosa molto importante che cerchiamo di fare sempre è quella di far “visualizzare”: la musica ha la possibilità di veicolare sensazioni e immagini, concrete e astratte, e le due dimensioni, fisica e metafisica, sono sempre presenti nel nostro progetto.
- Cosa dobbiamo aspettarci dai Libra? DJ Set o Live?
In realtà l’elettronica dà la possibilità di presentare il nostro disco in modi diversi, il dj set o similare è una soluzione che abbiamo sperimentato e continuiamo ad usare in alcune occasioni, ma la dimensione che preferiamo è decisamente quella del live con quattro elementi sul palco. Nel momento della creazione del disco, non ci siamo posti il problema di doverlo presentare dal vivo e c’è stato un ulteriore percorso, a disco finito, per capire come realizzare al meglio, su un palco, la nostra musica. Anche la scelta degli strumenti è stata fondamentale, soprattutto per avere la precisione e le possibilità dell’elettronica senza rinunciare alla naturalezza della dimensione acustica.
- Altri progetti per il futuro?
Siamo in piena promozione del disco, stiamo organizzando un tour per suonare anche al di fuori della nostra città. Lavoriamo comunque su nuovi contenuti, ma la cosa più importante ora è far arrivare la nostra musica a chi ancora non la conosce.
L’album dei Libra, Sottopelle, è scaricabile qui