L’erba Sotto L’asfalto, gruppo Indie Rock del Vallo di Diano, ha pubblicato il proprio EP d’esordio il 13 dicembre 2013, formato da cinque tracce di assoluto livello.
L’erba Sotto L’asfalto è una band nata il 1° gennaio 2013 ed è formata da quattro elementi: Gianni Tramontano (batteria, sampling pad), Roberto Panzella (basso), Luca Tramontano (chitarra solista, cori), Giovanni Tierno (voce, chitarra ritmica).
“Dotati di una sezione ritmica da carro armato, armati di sferraglianti single-coil, claustrofobici incubi elettronico-metropolitani e folli deliri da poeti-barboni, i quattro giovini compongono, arrangiano, registrano e mixano la prima infornata di pezzi, in totale autoproduzione nella loro tana, pubblicando il malloppo in free-download sui maggiori social network”; questo è quanto dicono, con una buona dose di autoironia, i membri del gruppo in riferimento al loro primo EP scaricabile, in modo totalmente gratuito, all’indirizzo: http://www.diavolettolabel.com/d46.asp
Si tratta, in realtà, di un lavoro di pregevolissima fattura che dimostra il buon livello d’amalgama raggiunto dai ragazzi del gruppo; inoltre, tutti e cinque i brani che formano l’EP, pubblicato dall’etichetta discografica Diavoletto Net-label, non perdono mai di mordente e mostrano, ancora una volta, l’ottimo risultato raggiunto da L’erba Sotto l’Asfalto.
Nello specifico i brani dell’EP sono: Ruvida, Giuda, Canzone D’Amore N°4, L’Istante, Seta.
Zerottonove ha avuto anche il piacere d’intervistare Giovanni Tierno, voce e frontman de L’erba Sotto L’asfalto, e la prima domanda non poteva non riguardare Ruvida e il suo videoclip che sembra muoversi in una dimensione d’allucinazione continua:
Ruvida è il primo brano con video interamente autoprodotto, a cosa si riferisce?
Il brano cerca di descrivere un rapporto difficile fra due persone nella sua fase iniziale e contiene alcuni elementi autobiografici, anche se non racconta una storia nella sua linearità. È piuttosto un susseguirsi d’immagini coerenti intorno a un argomento. La sua realizzazione è stata molto divertente per noi: lo abbiamo prodotto davvero con poco, in maniera molto casuale, anche se è stato molto importante il lavoro di post-produzione fatto da Roberto, il nostro bassista, che è anche il nostro regista.
Da cosa deriva il vostro nome L’erba Sotto L’asfalto?
C’è una piccola storia dietro il nostro nome. Nel 2011 ero in Spagna, a Siviglia, per una breve esperienza di lavoro. Camminando per strada notai un manifesto che pubblicizzava il concerto di una band emergente locale, gli 83, che presentavano un loro disco: “La hierba bajo de l’asfalto”. Questo titolo mi restò in testa e quando tornai in Italia lo proposi come nome per la band. Ai ragazzi piacque subito e inoltre ci sembrava rappresentasse bene uno dei concetti principali che sta alla base di questo progetto: la voglia di opporsi al tipo di vita che oggi la civiltà occidentale c’impone; una vita da incubo fatta di oggetti da comprare, paranoie consumistiche senza le quali non sappiamo più essere felici, addormentati da mezzi di comunicazione che c’impediscono di vedere la realtà che ci circonda, sovrastati da istituzioni occupate da una classe dirigente squallida che ci costringe a una quotidianità fatta di corse affannate per non arrivare da nessuna parte. A noi piace immaginare una vita diversa, fatta di rapporti umani, tempi dilatati, amore, dignità nel lavoro, buon vino, marachelle e tanto altro ancora.
Quali sono i vostri principali riferimenti sia per la musica che per i testi?
Per quanto mi riguarda direi tutto il rock degli anni ’90: Smashing pumpkins, Verdena, Marlene kuntz, Subsonica, Afterhours, C.C.C.P, ma anche alcuni grandi cantautori italiani come De Andrè e Battiato. Questa è la musica con cui sono cresciuto, la musica della mia adolescenza, quella che ti resta dentro e ti forma quando hai 15 anni, quella che ti aiuta a crescere. Gli altri componenti, invece, oltre a queste influenze apportano anche contributi dall’elettronica al progressive. Ovvio che poi si cerchi di rielaborare il tutto nella maniera più personale possibile.
Come si sviluppa il lavoro creativo di L’erba Sotto L’asfalto? Ognuno crea la parte di sua competenza e poi si confronta con gli altri oppure si procede nella creazione tutti insieme?
Dal punto di vista dei contenuti le canzoni si basano su un’idea o un’immagine o una frase che può venire dalla mia testa così come da qualcosa che vedo in giro o che sento dire o leggo. Attorno a quest’idea tento poi di costruire un testo. Dal punto di vista musicale invece gli elementi arrivano un po’ da tutti i componenti della band. A volte porto un brano in sala prove già definito nella sua struttura portante e poi insieme si fanno gli arrangiamenti, altre volte tutto può nascere da un riff di chitarra, un giro di basso o anche un loop elettronico. Si tratta di un lavoro corale estremamente divertente…e poi il piacere di mandarci a quel paese per un arrangiamento è impagabile!
Cosa cercate di trasmettere al vostro pubblico?
In tutta sincerità devo dirti che ci piace molto confondere le idee alla gente che ci segue cercando di fare in modo che posino lo sguardo su tutte le storture e le contraddizioni del mondo in cui viviamo, ma ti assicuro che preferiamo di gran lunga vederli ballare!
Dopo la pubblicazione del vostro primo EP quali progetti avete per l’immediato futuro?
Innanzitutto vorrei ringraziare i ragazzi della Diavoletto Net-label, l’etichetta che ha pubblicato il nostro primo EP. Sono ragazzi straordinari e sono la dimostrazione che il duro lavoro paga sempre. Quest’anno, infatti, hanno ricevuto il premio “Miglior Net-Label 2013 al M.E.I. di Faenza, il meeting delle etichette indipendenti. Il fatto di poter esporre il loro diavoletto giallo accostato al nostro nome ci riempie di orgoglio. Siamo stati notati da loro in occasione di un nostro concerto in apertura per il Management del dolore post-operatorio. Ora siamo impegnati con i concerti invernali nei locali. A marzo saremo nuovamente al Contestaccio a Roma per la seconda fase del Contestiamo, un contest per band emergenti diretto da Federico Forconi, chitarrista degli Almamegretta, che ci ha selezionato per la prima fase e che abbiamo avuto la fortuna di vincere. Inoltre credo che tra poco inizieremo a pensare alla produzione del nostro prossimo video. Al momento stiamo lavorando a una sorta di copione: sarà sicuramente più impegnativo e ambizioso rispetto al primo e farà da apripista per il nostro prossimo lavoro discografico, per il quale abbiamo già scritto e arrangiato un buon numero di brani, anche se al momento non so dirti quando vedrà la luce.
Per chiunque volesse seguire o avere maggiori informazioni su L’erba Sotto L’asfalto ecco l’indirizzo del sito web della band:
http://lerbasottolasfalto.tumblr.com/
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