Il patron Lotito ne aveva chiesto 10mila, ma la torcida granata ha risposto con 14mila presenze in una notte memorabile, a partire da una coreografia da brividi fino ad arrivare ad una vittoria da incorniciare, che pone l’accento e ribadisce a chiare lettere che “il potere deve essere granata”. Mister Sanderra, com’era nelle previsioni della vigilia, parte con il suo “amato” 4-3-3, ma il goal di Miccoli lo costringe a rivedere il tutto, dopo il pari del solito “Cobra” e passare ad un 4-4-2, che dimostra la camaleontica caratteristica di questa squadra. Ovviamente non è stato facile avere ragione di un avversario che fa del contropiede la sua arma migliore, non a caso per ben due volte Miccoli ha portato lo scompiglio nella retroguardia granata, mettendo a segno la rete del momentaneo vantaggio e servendo a Bellazzini la palla del raddoppio che, per fortuna della Salernitana, si lascia anticipare da Piva all’ultimo momento, poi la magnifica rete di Ginestra cambia il volto della partita ed il risultato finale. Mister Sanderra al termine della gara è apparso abbastanza soddisfatto in quanto l’aspetto fisico ha determinato, inevitabilmente, delle sfasature a livello tattico; la prova tangibile è il cambiamento repentino in corsa del modulo e l’adattamento di elementi prettamente offensivi, vedi Gustavo, in ruoli di contenimento, e in alcuni frangenti, addirittura difensivi. Il tecnico ha insistito molto sull’atteggiamento in campo degli uomini chiave, nonostante non avessero nelle gambe novanta minuti, lampante la gara disputata da Esposito, che pur giocando non a ritmi elevati, non ha perso un pallone ma soprattutto ha distribuito a destra e a manca appoggi anche di 40 metri, facendo tornare alla mente calciatori importanti che da tempo non si vedevano a Salerno, così pure la disinvoltura con cui Volpe, nonostante l’errore sul primo gol salentino, abbia saputo giostrare in un raggio di campo molto esteso. Una citazione a parte la merita capitan Montervino, apparso in alcuni tratti della gara addirittura irrefrenabile, con una costanza ed una sagacia tattica, difficile da riscontrare in un campionato di terza serie, ma soprattutto quella “cattiveria” agonistica che ha letteralmente contagiato il resto della truppa granata, che fino alla fine ha combattuto con il coltello tra i denti. Il dubbio quasi amletico, però, è rappresentato dalla sosta di domenica prossima che potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio, anche se consentirebbe ad elementi come Esposito, Volpe e Foggia di poter migliorare la propria condizione fisica e mettere benzina nelle gambe, il tutto senza l’assillo della tenzone domenicale. Di contro potrebbe leggermente attutire l’entusiasmo di una vittoria importante e soprattutto contro una diretta avversaria, va da sé che solo il tempo potrà sentenziare come tale sosta potrà influire sul cammino dei granata. Per il momento Salerno e la propria tifoseria si godono… “una notte fantastica”, coreografia docet!!!