Arrivate ieri, domenica 8 febbraio nel Cilento, le reliquie di Giovanni Paolo II. Il tour, voluto da Unitalsi, proseguirà nel Salento per poi tornare di nuovo a Cava
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Giovanni Paolo II, ormai canonizzato santo il 20 ottobre 2013, e da sempre nel cuore dei pellegrini di tutto il mondo e di tutte le religioni; anche dopo la sua morte fa un grande dono alla Campania: il tour religioso delle preziose reliquie – tra cui una garza intrisa del suo sangue- farà tappa in diverse zone della regione, tra cui il Cilento e la vicinissima Cava de’ Tirreni. L’arrivo di una spoglia di Giovanni Paolo II, è stato possibile grazie ad un’iniziativa dell’Unitalsi di Agropoli.
Ecco il programma organizzato da Unitalsi, ricco di appuntamenti per le reliquie di Giovanni Paolo II: dopo la sosta nel Vallo di Diano, è la volta del Salento oggi, lunedì 9 febbraio, per poi proseguire il pomeriggio del 10 febbraio nella chiesa di Ascea Marina. Nel giorno 11 febbraio, in cui ricorre l’anniversario dell’apparizione della Madonna di Lourdess, la teca farà ritorno a Vallo e vi sosterà fino a giovedì 12 febbraio.
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Le reliquie di Giovanni Paolo II, accolta da Monsignor Ciro Miniero, vescovo della diocesi, è arrivata ieri, domenica 8 febbraio a Vallo della Lucania. E’ stata celebrata una messa insieme ai rappresentanti volontari di Unitalsi, che si sono uniti al pellegrinaggio fatto in onore di Giovanni Paolo II. Nel pomeriggio di ieri, il cimelio di Giovanni Paolo II è arrivato anche alla chiesa della Madonna delle Grazie, e prima di partire alla volta di Cava de’ Tirreni, sarà ammirata anche nella casa di riposo Villa Marina.
Giovanni Paolo II, che in vita ha visitato anche Salerno, è sempre stato un conciliatore fra le culture e promotore di un dialogo interreligioso. Auspicava la pace per i popoli del mondo nel nome di Cristo. Artista e sportivo appassionato in gioventù, e oppositore pacifista contro il nazismo durante la Seconda Guerra Mondiale, è rimasto ancora oggi uno dei pontefici più amati nella storia della Chiesa Cattolica. Giovanni Paolo II sapeva spiegare con semplicità la complessità dei disegni divini che ai fedeli sfugge, e nonostante fosse nient’altro che un uomo, con le debolezze e le fragilità di un uomo (specialmente alla fine della sua vita), è riuscito ad avvicinare anche chi era lontano dalla fede, soltanto col suo grande carisma.
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