In una società, che appare sempre più globale e frettolosa, il viaggio, la vacanza, il mare, diventano ricerca di un rinnovato rapporto con i luoghi, desiderio del particolare, dell’unico, voglia di radici, di memorie e tradizioni, attenzione verso la conoscenza della realtà locale
[ads2]Il richiamo alla memoria storica, allora, si configura come strumento di ricerca per una continuità, perché solo con lo sguardo rivolto al passato si può comprendere il presente. Ne parliamo con l’avvocato Nicola Tipaldi, memoria storica di Acciaroli, che ci racconterà di questo borgo, stretto tra il mare e le colline, con la chiesa del XVI sec. che incornicia il porto, strade e piazzette ricche di luci e colori.
Se Lei dovesse descrivere il suo territorio, facendo riferimento ad eventi storici che l’hanno particolarmente segnata, da che cosa partirebbe?
Eventi storici non è che ce ne siano stati molti perché il Cilento è stata una zona impervia, lontana dai centri, irraggiungibile almeno fino alla fine dell’800. Ha avuto una fortissima immigrazione dagli inizi del 900. Era una terra talmente abbandonata da essere chiamata la terra dei tristi. Abbandonata ma allo stesso tempo sicura perché protetta dal mare da un lato e dal principato Citra dall’altro; tanto sicura che quando Istanbul, capitale dell’Impero d’Oriente, fu messa sotto assedio, l’imperatore di Istanbul mandò l’unico figlio che aveva presso gli angioini a Napoli. Gli angioini mandarono questo ragazzo a San Mauro Cilento, dove ancora oggi, ci sono il palazzo dove abitò, l’emblema dell’aquila bicipite dell’oriente e nella chiesa c’è un coro con questa insegna.
Mi parli dell’evoluzione storico-sociale che ha caratterizzato Acciaroli!
Per quanto ho memoria, c’è stata un’evoluzione enorme, da paese di emigranti nel giro di mezzo secolo siamo diventati un paese turistico. Negli anni 60, Acciaroli veniva visitata solo dai parenti delle persone che vivevano nelle zone interne. Dagli anni 60 fino all’ultimo tsunami avvenuto nel 2008, abbiamo avuto una fase crescente di turismo, di benessere, di prosperità, tanto che Acciaroli è diventato il paese trainante dell’interna zona cilentana. Anche i prezzi delle case prima erano fuori mercato nel 2007-2008, un appartamento veniva venduto sui 5 000 euro a metro quadro, i locali commerciali anche 10 000 euro a metro quadro, bastava che uno decidesse di vendere una casa o un locale, che subito c’erano delle richieste enormi.
Qual è la situazione attuale?
Dal 2008 c’è stato un calo netto, il perché è forse da imputare alla mancata ferrovia. Negli anni 60, inizio del boom turistico, l’automobile non era alla portata di tutti e il ceto medio-basso dei vacanzieri, si fermava nelle zone in cui arrivavano i treni quindi Agropoli, Ascea. Acciaroli, in quegli anni era un posto ameno, frequentata da bella gente di ceto medio-alto perché raggiungibile solo da coloro che avevano l’auto. Questa tradizione continua perché sono i prezzi alti a determinare questa classificazione. Attualmente non importiamo manodopera, non c’è nessun acciarolese che sia fuori da Acciaroli per motivi di lavoro, a meno che non sia un carabiniere, un finanziere o un professionista, che si è spostato in città.
Mi può parlare delle iniziative intraprese dall’amministrazione per rilanciare lo sviluppo economico?
Di iniziative nel tempo ce ne sono state parecchie, alcune buone altre meno. Un bene è stato non far costruire grossi complessi, grossi palazzoni quindi tutto sommato Acciaroli conserva l’aspetto di un borgo marinaro, non ci sono degli scempi, ne dei grossi insediamenti. La costruzione del porto, ha incentivato il turismo nautico di alto livello perché Acciaroli si trova al centro della rotta Capri-Ischia-Eolie, diviene quindi punto di riferimento per i rifornimenti. Inoltre, quarant’anni fa, avevamo già risolto il problema delle fognature, con un doppio sistema delle acque sporche, ritenendo che il depuratore (uno dei primi a essere stato creato) non fosse sufficiente, abbiamo costruito una condotta che arriva a settanta ottanta metri di profondità quindi siamo sicuri che non ci sia inquinamento.
Acciaroli fa parte anche della rete slow-international!
Si, ora facciamo parte di questa rete. Il sindaco Angelo Vassallo ha avviato questo progetto, che è stato portato a termine da Stefano Pisani, che è una bravissima persona ma … purtroppo per essere sindaco si deve essere un po’ spregiudicati. Angelo era più determinato, se riteneva che una cosa doveva essere fatta e non gli davano le autorizzazioni o i tempi giusti, lui la faceva a prescindere.
Lei non crede che Stefano Pisani sia semplicemente più cauto e che voglia agire secondo i dettami della legge!
Secondo me è anche una questione caratteriale, per me dovrebbe essere un po’ più prepotente, più determinato, bisogna avere il coraggio di dire al prefetto chi si è, “io sono sindaco e tu sei prefetto”.
Per esempio il nostro porto funziona al 40% perché le barche molto grosse non possono entrare. L’ Asl non ci autorizza a togliere la sabbia. Angelo (Vassallo) aveva comprato una draga ma le attuali leggi assurde, impongono che per poter prendere la sabbia dal porto, bisogna fare prima le analisi per vedere se è inquinata e il problema è questo. Il ragionamento che si faceva con Angelo era di utilizzare la draga senza pensare l’opinione degli altri, […] mi denunciano vado a fare la causa ma almeno il porto lo faccio funzionare. Ad oggi sono due anni che teniamo questa draga ferma perché l’Asl da l’autorizzazione a togliere solo 2 metri di sabbia e il sindaco si attiene a quelle regole. Questa regola purtroppo svantaggi ne porta molti e vantaggi non ne porta. Dando per scontato che nel porto ci sia della sabbia inquinata l’avremmo allontanata dal porto mentre le leggi prevedono che a un certo grado di inquinamento deve essere portata nelle zone vicine e questo significa che anziché spendere 10 000 euro, avendo acquistato la draga potremmo pulire il porto ogni anno.
Esistono iniziative di percorsi lavorativi per i giovani?
I giovani hanno molte possibilità di lavorare sul posto, ho detto prima che nessun acciarolese lavora all’estero difatti man mano che siamo passati da una società di pescatori e di contadini a un paese turistico, il 90% di pescatori di una volta non va più a pesca e il 100% dei contadini di una volta non va più in campagna.
Quali sbocchi professionali ci sono per le persone laureate?
La persona laureata non ha uno sbocco qui ad Acciaroli a meno che non voglia limitarsi a operare nella zona. Di economia ad Acciaroli ce n’è tanta su 700 abitanti fissi abbiamo 2 banche che non sono un istituto di beneficenza. D’estate abbiamo 30/40mila persone che vengono qui, ci sono esercizi commerciali a non finire, chi gira la sera per i ristoranti fa la fila, quindi c’è un movimento di denaro enorme. Noi abbiamo costituito, sempre per promuovere il turismo, un circolo nautico che ospita diverse persone, uno di questi è un professore dell’università la Sapienza di Roma, si occupa di medicina interna ed è primario. Ha rapporti di lavoro con l’università di San Diego, sta creando una rete di medicina telematica ed ha costituito un presidio qui ad Acciaroli, per cui i cittadini verranno monitorati con apparecchiature ed i risultati saranno trasferiti direttamente a San Diego.
Lei crede ci sia una differenza tra il diplomato e il laureato?
Se io avessi un figlio che non fosse proprio una cima, gli farei fare l’idraulico, l’elettricista perché oggi questi mestieri, soprattutto ad Acciaroli guadagnano quello che vogliono. Questa corsa all’attività turistica dei ragazzi locali, ha portato al impoverimento dell’artigianato, non c’è un sarto, non c’è un falegname, non c’è un fabbro praticamente tutti sono inseriti nel mondo del turismo, è vero che guadagnano lavorando 4 mesi all’anno ma potrebbero guadagnare egualmente facendo gli artigiani.
Qual è la sua proiezione futura rispetto alla nostra società?
L’età mi porterebbe a vedere in negativo, ma io sono uno molto positivo per nascita, per stile di vita, adesso non possiamo più scendere al di sotto di dove siamo quindi ci deve essere una risalita. Sperando che la risalita sia alla stessa velocità dello sprofondamento.