Diventa sempre più difficile la situazione dei lavoratori ex Gesema, settore Ambiente, che dopo l’euforia per il mantenimento del posto di lavoro, ora si vedono privati dei propri stipendi
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Le maestranze dell’ex Gesema, tramite il sindacato Fiadel, hanno chiesto un incontro ai vertici della nuova società attraverso una lettera che si riporta integralmente:
“La scrivente O. S., in uno ai coordinatori Provinciali, Giannotta Gaetano e lannone Raffaele, devono sottolineare la drammatica situazione in cui versano i lavoratori dipendenti del cantiere di Mercato San Severino che, come a Voi noto, già scottati dalle mensilità perdute dalla Gesema, ad oggi ancora non hanno percepito la mensilità di aprile 2017.
Gli stessi, ormai, non riescono più a far pronte ai bisogni giornalieri delle loro famiglie.
Stante la grave tensione che tutto ciò ha generato tra i lavoratori, si ritiene indispensabile un incontro ad horas per cercare di risolvere tali problematiche.
Si precisa che, in mancanza di sollecito riscontro, atteso lo stato di agitazione già proclamato, si attiveranno le procedure per lo sciopero presso la Prefettura di Salerno”.
Purtroppo, fino ad ora, il tanto agognato face to face con la proprietà non è ancora avvenuto, nonostante i diversi appuntamenti prefissati e puntualmente annullati all’ultimo momento per “sopravvenuti impegni” dei vertici societari.
Nel frattempo, passa il tempo e le difficoltà a cui i lavoratori devono far fronte aumentano costantemente, infatti manca loro la mensilità relativa al mese di Aprile 2017, con la scadenza della mensilità di maggio alle porte.
Allo stato attuale si registra solo una telefonata informale intercorsa tra la rappresentante del sindacato Fiadel e la proprietà, la quale sembrerebbe intenzionata ad aspettare il mandato di pagamento emesso dal Commissario Prefettizio del Comune di Mercato San Severino, allungando ulteriormente i tempi di attesa per il lavoratori.
Tale status quo non convince affatto i lavoratori che, scottati dalle vicessitudini del loro recente passato Gesema (leggi qui), hanno bisogno di risposte esaustive e soprattutto di fatti concreti, e non di promesse o ulteriori rinvii, in quanto il limite di sopportazione è stato abbondantemente oltrepassato.
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