Dati positivi per l’export dell’agroalimentare campano nonostante le preoccupazioni relative alla Terra dei Fuochi
Un anno di crescita per l’export agroalimentare campano e del sud in generale che registrano dati confortanti in tutti i settori. Lo comunica il Centro Studi e Ricerche Sociologiche “Antonella Di Benedetto” di KRLS Network of Business Ethics a seguito di una capillare ricerca sull’export nel nostro paese per conto di ”Contribuenti.it” magazine dell’Associazione Contribuenti Italiani.
In generale si assiste ad un aumento di esportazioni verso mercati emergenti come la Cina +17,7%, il Nord America con +15,6%, la Russia con + 5,5%, il Giappone con +5,4% e la Unione Europea con +4,3%. In media nel nostro paese l’export è cresciuto del 4,6% nel 2013 con variazioni molto diverse nelle varie aree. Il sud aumenta le esportazioni del 14,6%, una crescita doppia rispetto al centro che si attesta sul 7,2% mentre un lieve regresso per il nord ovest (-0,6%) e per il nord est (-0,8%). E’ la Sicilia, secondo i dati, la regina dell’export avanzando del 24,6%, a seguire la Campania con un +19,4% e la Puglia con il 12,9%; confortanti anche i dati per Lazio, Abruzzo e Molise che registrano variazioni intorno al 7%. In Europa invece va male la Germania (-3,1%), la Francia (-4,4%) e la Gran Bretagna (-2,2%), meglio Spagna e Portogallo.
L’obiettivo secondo Contribuenti.it deve essere quello di supportare, promuovere e sviluppare l’aggregazione di piccole e medie imprese, italiane ed europee, su programmi comuni, centrati sui mercati esteri: <<L’aggregazione, o rete d’imprese – spiega Vittorio Carlomagno, presidente dell’associazione – può offrire una risposta ai limiti dimensionali delle nostre aziende, favorendone l’accesso all’estero e accrescendo o diversificando la gamma di prodotti e servizi offerti>>.