Il nuovo singolo del cantautore pontecagnanese Carmine Scalea, già disponibile su tutte le piattaforme online quali Spotify, Apple Music e Instagram
“L’estate con te” era un inno alla vita in viaggio su strade in discesa verso il mare, al sole e all’estate“. La strada dei ricordi”, invece, è un altro tipo di inno alla vita: qui le strade hanno buche importanti ma grandi panorami che dalla finestra di casa non sarebbero godibili. Soprattutto, suona al pianoforte. È il racconto intimo di un vissuto che accomuna tutti gli esseri umani in qualche modo: il primo amore. L’intervista al cantautore Carmine Scalea.
Le due canzoni che hai lanciato sono molto diverse tra loro: sono due parti della tua personalità?
Sì, io sono sia “L’estate con te” che “La strada dei ricordi”. Ho scritto tutte e due le canzoni durante il primo lockdown nazionale. Una è il desiderio di vita, l’altra è il ricordo di un grande amore, è anche una sorta di augurio per il futuro: mi ricorda che l’amore per noi stessi deve venire prima di una qualunque grande passione. Il primo grande amore è quasi sempre uno “sbaglio”, ma è quel genere di sentimento travolgente che è difficile ritrovare nella vita.
Come descriveresti questa canzone con una parola?
Non riuscirei a farlo con una sola parola. Penso sia piena di vita a modo suo. Anzi, forse direi che è universale. Credo sia come leggere i comandamenti, no? Li leggi e sono quelli un po’ per tutti, è difficile lasciarsi andare ad interpretazioni che alla fine siano tanto diverse da una persona all’altra. Penso che il primo amore sia esattamente quello che descrivo in questa canzone: qualcosa di struggente che non puoi fare a meno di ricordare con una grande nostalgia, quasi come se fossi in attesa di vederlo tornare di nuovo.
Cioè?
Quando vivi un grande amore, il primo vero sentimento importante, non ne esci mai. Percorrerai strade che te lo ricorderanno e altrettanti sentieri della mente che ti riporteranno sempre a quell’esperienza e a quella persona. Penso però che quando qualcosa si rompe, non puoi ricostruirlo: nel mio caso la consapevolezza che prima dell’amore debba esserci il rispetto è stata la cosa che ha “rovinato” tutto.
Spiega il senso del termine “rovinato”
Nel senso che una volta che realizzi che devi amare e rispettare profondamente te stesso, è difficile percorrere di nuovo la strada sbagliata. Nella mia canzone dico esattamente questo: è probabile che l’amore non cambi mai, ma di solo sentimento non si vive, no? Il rispetto per se stessi è la transenna prima del vortice che ti trascina giù
Mi sembra di capire che questa canzone sia più vicina al cuore della tua personalità
Riassume me, il mio vissuto e la mia idea di musica. Cerco di sperimentare, ma questa è la mia essenza. Rappresenta il mio modo di dire le cose, più che la mia personalità: io dico le cose in questo modo, ho questo vissuto, ma domani artisticamente sarò altro.
Pensi che scrivere e pensare alla tua musica da solo ti renda più libero artisticamente? Ti senti facilitato nell’espressione artistica?
In realtà ti senti abbastanza “perso” quando sei tu a fare tutto: tendenzialmente è più facile scrivere qualcosa che non hai provato, immaginare come possa funzionare su musica. Raccontare te stesso diventa più difficile, ti senti più coinvolto. Le canzoni che parlano del mio vissuto sono poche, per il resto cerco di farmi ispirare da quel che mi circonda. La soddisfazione nel fare tutto da solo, sia in un caso che nell’altro, è doppia.