La Solidarietà di Fisciano ha donato un defibrillatore al Comune di Baronissi; verrà installato su uno scuolabus
[ads1] Un dono importante e che fa bene al cuore. L’Associazione di Volontariato “La Solidarietà” di Fisciano ha donato, questa mattina, al Comune di Baronissi, un defibrillatore che sarà installato su uno degli scuolabus della città.
Il defibrillatore è un semi-automatico per adulti e pediatrico, di ultima generazione, semplice da utilizzare, con istruzioni vocali e visive che guidano il soccorritore in maniera facile, adatto quindi per personale non medico, ma che comunque sarà formato attraverso corsi di formazione, titolato a intervenire con un uso adeguato dell’apparecchio. I corsi di formazione per gli operatori e gli autisti degli scuolabus saranno organizzati già entro la fine di gennaio. A consegnare il defibrillatore al sindaco Gianfranco Valiante, il presidente del “La Solidarietà” Alfonso Sessa. L’Associazione di Fisciano appartiene al gruppo GAIA che già espleta il servizio di trasporto scolastico nel Comune di Baronissi.
Si tratta solo di un primo intervento per fare di Baronissi un comune “cardioprotetto”. Nelle prossime settimane, defibrillatori saranno messi a disposizione del Nucleo Comunale di Protezione Civile e dei Vigili Urbani, da installare in vari punti della città, in caso di interventi di emergenza.
“Ringraziamo La Solidarietà per la sensibilità mostrata – dichiara il sindaco Valiante – si tratta di un esperimento pilota importante per la nostra città. Avere a disposizione un defibrillatore automatico nelle scuole, sugli scuolabus, durante le manifestazioni sportive, significa salvare vite umane. Noi, ovviamente, ci auguriamo di non dover mai utilizzare questi strumenti, ma doteremo la città, in punti strategici, di altre apparecchiature salvavita”.
Per il presidente Alfonso Sessa: “La donazione rappresenta un contributo alla sicurezza della città, ma soprattutto un forte messaggio di prevenzione. Riuscire ad arrivare con un defibrillatore semiautomatico nei primi minuti dopo un arresto cardiaco – spiega Sessa – permette di salvare la vita. Occorre, quindi, diffondere il più possibile la cultura della prevenzione, promuovendo la formazione anche nelle scuole, tra gli operatori sportivi, tra semplici cittadini”. [ads2]