Presentato in casa Salernitana il nuovo centrocampista, classe ’82, Davide Moro, proveniente dall’Empoli
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Nuovo acquisto in casa Salernitana. Dopo aver ufficializzato questa mattina l’ingaggio del portiere Raffaele Esposito, classe ’94, proveniente dal Perugia, questo pomeriggio è stata indetta una conferenza stampa per la presentazione del centrocampista Davide Moro, classe ’82, proveniente dall’Empoli con cui ha giocato dieci stagioni e sceso quattro volte in campo nella massima serie dall’inizio del campionato.
Ad aprire la conferenza, il diesse Mariano Fabiani: “Oggi si è concretizzato il trasferimento di Davide Moro alla Salernitana che vede le due parti legarsi per due anni e mezzo. La proprietà ha inteso, contrariamente a qual che si può dire, dare un ulteriore segnale di continuità e rafforzamento della già buona rosa per cercare di affrontare questa seconda parte del campionato nel migliore dei modi. A nome della proprietà, mio, della città di Salerno e degli operatori, ringrazio Davide per aver accettato Salerno rifiutando diverse altre proposte di categoria superiore. Quando l’ha chiamato il nostro benemerito Sasà Avallone, già da allora abbiamo capito che Davide aveva voglia di venire a Salerno per un’avventura che lo affascinava già come idea. La Salernitana in organico ha diversi giocatori e coperture in tutti i ruoli. Dico subito che, per quanto riguarda il reparto avanzato, noi puntiamo su Mendicino e Calil, l’arrivo di Moro va a colmare una lacuna creatasi con la partenza di Castiglia. Credo che stiamo abbastanza bene così, ma credo anche che circoleranno tanti nomi alla fine del campionato. Difficilmente contatto un giocatore e dice no alla Salernitana, i nomi circolati evidentemente non interessavano la società. Giandonato? Non ha chiesto di andare via, probabilmente è stata male interpretata qualche cosa, vedremo nei prossimi giorni se continuerà con la Salernitana o vorrà cambiare aria; valuteremo nelle sedi opportune e decideremo il da farsi. Se qualche giocatore è scontento, si prende in esame la risoluzione del problema; chi vuole stare nella Salernitana deve essere motivato, sapere che ci sono delle scelte che fa sistematicamente il tecnico e, chi esce da questo tipo di contesto, sarà valutato in separata sede. Gabionetta? E’ super motivato, non è vero che non riesce ad ingranare, sta facendo un buon lavoro dopo essere stato fermo lo scorso anno, verrà fuori, ha bisogno di tempo perché ci tornerà utile, non sta facendo né bene né male. Mendicino? Lo scorso anno ha svolto un lavoro stra-eccezionale, era Mendo gol. Riceviamo diverse chiamate per Ettore e non capisco perché dovremmo mandarlo via, elementi di spessore rispetto a Mendicino e cambiare tanto per cambiare non rientra nel nostro stile. Per me Mendicino a Salerno a vita perché corrisponde a quel profilo caratteriale che vuole la Salernitana, merita il massimo rispetto e arriverà il suo momento. Non mi risulta, comunque, che voglia andare via. Migliorare la Salernitana non è facile, dobbiamo essere riconoscenti a chi ci ha portato nel girone d’andata ad essere primi in classifica. Le partite vanno giocate, c’è anche l’avversario e, a fine anno, tireremo le somme”.
Parola poi a Davide Moro che legge una lettera scritta da lui in cui si dice emozionato e lusingato che una società come la Salernitana abbia deciso di puntare su di lui per rinforzare il centrocampo ringraziando la proprietà e il direttore sportivo, sperando di non deludere le aspettative: “Ho voluto salutare e ringraziare l’Empoli e i suoi tifosi, come tutte le cose c’è un inizio e una fine e adesso c’è un inizio in una squadra e città importante. La rosa è competitiva, forte, questo campionato per me non è Lega Pro, con umiltà cercherò di mettere in difficoltà il mister per giocare. Perché Salerno? Perché ha degli obiettivi, ha un futuro ed io ho creduto nel progetto della società, a me piace lottare, sono ambizioso e con entusiasmo ho accettato. Non si può dire di no alla Salernitana. Non sono un giocatore tecnico ma neanche l’ultimo arrivato, prometto di dare fuoco e anima, la mia maglietta al 90’ sarà sempre sudata. Fisicamente sto bene ma un po’ di tempo mi ci vorrà per trovare la forma perché ad Empoli non ho giocato fermo restando che mi sono allenato tutti i giorni. La Salernitana mi ha contattato, ed io ho espresso la mia volontà trovando subito l’accordo. Avallone? Lo conoscevo, sapere che la società mi voleva e ciò è importante per un giocatore. Ho parlato con il mister, deciderà lui ma sono pronto a giocare sia dal 1’ sia a partita in corso. Non penso, comunque, di essere lontanissimo dal top”.
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Moro si sofferma sulle sue caratteristiche: “Ho giocato metà della mia carriera mezz’ala destra a tre o due, un’altra metà ho giocato al centro ma ho detto al mister <<Dove lei reputa opportuno io gioco>>. Posso essere schierato anche in porta, dove deciderà il mister lì giocherò facendo ciò che mi chiederà. Ho costruito sulla determinazione e lavoro oscuro la mia carriera, io devo mettere in campo ciò che sono e che ho sempre fatto. La differenza dalla A alla Lega Pro po’ essere tecnica ma il denominatore comune è sempre il solito: rispetto degli avversari, massimo impegno e fare ciò che chiede il mister. Il gruppo deve essere importante perché ci saranno e ci possono essere i momenti negativi e vanno messi in conto. E’ lì che il gruppo deve sapere uscire fuori; senza unità non si va da nessuna parte. Io non penso stia attraversando un momento negativo, i risultati negativi possono esserci ma se uno va giù quando si perde non va bene. I momenti negativi ci possono essere ma bisogna risalire. Ho giocato all’Arechi nel 2004, è stato un impatto importante, ricordo che rimasi a bocca aperta quando vidi la curva“.
Davide Moro racconta la giornata di oggi in cui al campo “Volpe” ha conosciuto i nuovi compagni: “Sono arrivato all’allenamento, ho salutato Calil, Pestrin e ne ho conosciuti altri. Ho avuto un’accoglienza sincera. Oggi sono arrivato, io vorrei subito mettermi pantaloncini e maglietta e scendere in campo, voglio dare un grande contributo per questa maglia, il sogno è scontato ma per raggiungerlo bisogna fare le cose di cui c’è bisogno per far sì che si realizzi. Ho sentito Vannucchi, Balli, Tosto e tutti mi hanno detto la stessa cosa, Salerno è una piazza importante e calorosa. I tifosi vogliono vedere il giocatore e la squadra che non si perde d’animo, se facciamo sempre questo può andar bene ma devono esserci sempre i risultati. Sono venuto a Salerno con i giusti stimoli, la piazza dà voglia di giocare e fare ciò che hai sempre sognato da bambino. Il passato è alle spalle, la carriera e i ricordi rimangono però adesso devo scrivere il mio secondo libro. Voglio fare grandi cose a Salerno. Ad Empoli ho avuto problemi personali, l’infortunio al ginocchio patito a dicembre ed ho avuto qualche difficoltà. Poi il mister ha deciso d’impiegare altre persone al posto mio, però dopo l’infortunio mi sono ripreso bene, ho avuto i miei tempi e dopo sono stato sempre integro. Di Empoli ho ricordi solo belli, a parte gli ultimi sette mesi. Sono pronto e non vedo l’ora di iniziare, spero di dare il mio forte contributo”.
Foto a cura di Gianluca Mansi
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