Equitalia pignora oltre mezzo milione di euro a “La Quiete”

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Sempre più critica la situazione dei dipendenti della Casa di Cura La Quiete di Pellezzano. Dopo ben dieci mesi di stipendi arretrati, nella giornata di ieri è arrivata l’ennesima batosta per la struttura le cui rimesse sono state bloccate dall’Asl per il pignoramento da parte dell’Equitalia di una somma di ben 500mila euro, per i debiti pregressi. La situazione critica è stata confermata dallo stesso manager dell’Asl Antonio Squillante che incontrando alcuni lavoratori, ha ribadito le pendenze tra la Casa di Cura con la società di riscossione.

Lo stato di agitazione coinvolge anche l’altra struttura di patron Calabrese, la Ce.Di.Sa. Tante le proteste dei lavoratori in questi mesi in cui hanno visto sempre più allontanarsi la possibilità di percepire quanto dovuto. Ma le rimostranze dei dipendenti non hanno mai portato ad interruzioni del servizio di assistenza ai degenti, ai quali, come sottolineano i sindacati, sono sempre stati garantiti tutti i tipi di cura. Ora gli operatori, giunti allo stremo, potrebbero decidere di dare il via ad una serie di decreti ingiuntivi contro il Gruppo Calabrese. Intanto, l’Istituto Ispettivo Monocratico del Lavoro ha organizzato un incontro per il 5 marzo tra l’azienda ed i dipendenti.

Le accese proteste nel mese di settembre, rischiarono di trasformarsi in tragedia quando un dipendente si cosparse di benzina tentando di darsi fuoco mentre nel 2013 i lavoratori, infuriati per oltre sei mensilità non corrisposte, decisero di bloccare la strada adiacente alla struttura con i cassonetti della spazzatura. Ora che i mesi da pagare sono addirittura dieci, i dipendenti hanno messo in scena uno sciopero della fame, ma non si esclude che nelle prossime ore, possano essere protagonisti di altre forme di protesta.

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