Anche a Fisciano monta la protesta degli studenti contro le ultime decisioni del governo: ”In moltissimi Atenei è esplosa il malcontento contro il D.M. Punti Organico che ha definitivamente bloccato le assunzioni del personale docente, compromettendo fortemente la vita stessa degli Atenei in seguito ad una forte riduzione del Fondo di Finanziamento Ordinario contenuta nel decreto del fare. Il blocco della didattica, promosso dai rettori delle Università del Sud, è stato un chiaro segnale politico di come non ci sia più la volontà di sottostare a logiche che distruggono la democraticità e che cristallizza il potere baronale.” Un provvedimento lesivo sopratutto per le università del sud secondo Link: ”Se il Governo delle Larghe Intese non provvederà ad inserire nella Legge di Stabilità un correttivo rispetto al DM 713/13 (Decreto Punti Organico) e al disastroso stato del F.F.O., si dovrà assumere la pesantissima responsabilità politica di determinare la chiusura di tanti atenei del Sud Italia.”
Assordante, secondo l’associazione degli studenti universitari, il silenzio del Rettore Tommasetti: ”Ci aspettavamo la stessa risposta dal nostro Rettore e dal nostro Senato, che avrebbero dovuto predisporre un blocco delle attività didattiche e convocare un’assemblea d’Ateneo per informare la popolazione studentesca del forte ridimensionamento che anche la nostra Università potrebbe subire. Invece la seduta di Senato che doveva stabilire tutto ciò si è consumata nel più vergognoso silenzio, pensando bene di ignorare la questione e relegare l’Università degli Studi di Salerno ad un limbo di ignavia. Ci aspettavamo una risposta, una chiara posizione politica contro un Governo che continua a bistrattare l’Università pubblica, alimentando una disparità sempre più forte tra Atenei di serie A iperfinanziati ed una larga fetta di piccoli Atenei destinati a chiudere, lasciando poche possibilità di scelta a migliaia di studenti, ma questa risposta è stata il silenzio”.
”Ora attendiamo risposte – conclude Link – ”un pubblico incontro dove il Rettore e l’intero Senato devono prendere una posizione, devono dare una spiegazione alle migliaia di studenti che rischiano di vedersi, il proprio corso di laurea, sparire sotto gli occhi, sul perché il nostro Ateneo non ha preso parte ad una protesta che sta aprendo dibattiti e manovre politiche in tutto il Sud, sta creando partecipazione e informazione e sta coinvolgendo ogni singola parte attiva delle Università. Ovviamente, non ci fermeremo a questa giornata, ma proseguiremo un percorso di mobilitazione che si fermerà solo quando verranno accolte le istanze di una popolazione studentesca che non può essere costretta all’emigrazione, ma deve avere la possibilità materiale di arricchire il proprio territorio e la propria terra. Senza l’Università, il Sud muore!