Per iniziativa della Soprintendenza ai BSAE di Salerno e Avellino, sabato 18 maggio, il Museo Diocesano “San Matteo” di Salerno rimarrà aperto al pubblico fino alle ore 24.00, aderendo alla manifestazione “Notte dei Musei”, indetta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali per promuovere e diffondere la conoscenza del patrimonio culturale verso il più ampio numero di cittadini, facilitando anche quelle categorie di persone che hanno difficoltà a fruire del nostro patrimonio nel normale orario di visite.
Nell’ambito dell’evento, alle ore 19.00, nella Sala Santa Caterina, saranno presentati al pubblico alcuni dipinti, realizzati dal pittore Pasquale Avallone. Le tele furono realizzate dall’artista salernitano tra il 1913 e il 1919 per la Chiesa dell’Annunziata di Salerno, attualmente interessata da un complesso intervento di restauro (che verrà illustrato durante l’esposizione). I dipinti, finora conservati nei depositi della Soprintendenza, verranno a breve ricollocati nella parte più alta della navata della chiesa. E’ questa, quindi un’occasione unica per poter ammirare da vicino le opere, prima che vengano poste nelle alte navate della chiesa di Salerno.
Sempre sabato 18 maggio, alle ore 21.30 la Soprintendenza ai BSAE e la Fondazione Filiberto Menna – nell’ambito del ciclo “Arte di sera”, curato da Stefania Zuliani – nella sala S. Caterina del Museo Diocesano proporranno al pubblico una suggestiva serata di cinema dedicata al grande Georges Méliès. “La magia del cinema”, questo il titolo dell’iniziativa che consentirà la visione di dieci filmati, realizzati tra il 1898 e il 1903 (durata 53 minuti circa). Presentano Antonello Tolve e Silvia Vicinanza.
Georges Méliès, regista francese (Parigi, 8 dicembre 1861 / Parigi, 21 gennaio 1938), è stata una figura poliedrica dei primordi del cinema: fine incantatore, mago, prestigiatore, attore, regista e scenografo. Per lui «l’arte è essenzialmente finzione» ha suggerito Filiberto Menna nel 1977, «ossia una tecnica che serve a far sembrare vero ciò che vero non è: l’artista si identifica con il mago o con il prestigiatore, e, come questi, impiega tutta una serie di trucchi per coinvolgere lo spettatore in un gioco complesso: sicché chi guarda si meraviglia di ciò che appare sulla scena sapendo che ciò che sulla scena appare è falso, è totalmente inventato da una tecnica». Tra un momento e l’altro sarà possibile visitare le sale del complesso museale.