Il passivo è pesante, ma si giocava pur sempre contro una compagine di Serie A: all’Arechi è finita 3-0 per la Lazio ma mai sconfitta fu più dolce perché coincisa col ritorno in campo della Salernitana.
Serata di festa per gli oltre 12000 che hanno affollato gli spalti della struttura di via Allende, i quali hanno salutato il ritorno di “Sua Maestà” con uno spettacolo pirotecnico e con l’accensione, in Curva Nord, di una scritta luminosa che recitava “Bentornata Salernitana”. Il tutto, però, è stato macchiato dai tafferugli scoppiati all’esterno dello stadio tra tifosi salernitani e laziali prima dell’inizio della partita: gli scontri hanno provocato tre feriti, tra cui uno steward, e sono stati sedati a fatica dalle forze dell’ordine attraverso il lancio di lacrimogeni.
La serata è cominciata con la passerella dei singoli calciatori che, fino a questo momento, compongono la rosa granata, dopodiché il fischio dell’arbitro Celi ha dato il via al “derby del presidente Lotito”.
Pochi gli spunti di cronaca della gara. La Salernitana, che sfoggiava una sfavillante divisa granata con tanto di cavalluccio cucito sul petto, si è schierata con il 4-2-3-1 provato sin dalle prime battute del ritiro, con l’ultimo arrivato Ginestra alle spalle del greco Topouzis e affiancato sulla trequarti da Mounard e Gustavo. La Lazio di Petkovic, pur non brillando, ha rifilato 3 gol agli uomini di Galderisi, passando in vantaggio al 10’ con un rigore trasformato da Ledesma, raddoppiando al 53’ con Mauri e chiudendo definitivamente i giochi al 59’ con Zarate.
Da rivedere la squadra granata, le cui uniche due occasioni da gol portano entrambe la firma di capitan Montervino, senza dubbio il migliore in campo dei suoi. Il mediano tarantino ha impegnato severamente Marchetti al 29’, con l’estremo difensore biancoceleste che ha deviato in angolo, ed è andato nuovamente vicino alla marcatura al 72’, centrando il palo dal limite dell’area. Bene anche l’ex laziale Tuia, mentre non ha convinto Ginestra in appoggio a Topouzis, anch’egli impalpabile per tutto il tempo in cui è rimasto in campo. Il bomber di Pozzuoli è apparso troppo lontano dalla porta e si è avuta la netta sensazione che, lui che è un rapace dell’area di rigore, dovrebbe avanzare sensibilmente il proprio raggio d’azione.
Ma ben vengano in questa fase tutti gli esperimenti di “Nanu” Galderisi, perché si trattava di un’amichevole di preparazione agli impegni ufficiali e perché l’avversario era di quelli importanti. Non quanto quelli che, purtroppo, la Salernitana affronterà in Seconda Divisione. Già, perché nel pomeriggio era giunta l’ufficialità, peraltro annunciata, del mancato ripescaggio della compagine granata in Prima Divisione, col conseguente inserimento nel Girone B dell’ex C2.
Poco male ormai, perché ieri sera i tifosi hanno dimostrato che non importa la categoria e sono pronti a vivere una nuova stagione da protagonisti. L’unica cosa che ha davvero importanza è il ritorno di “Sua Maestà”.